Omicidio di Capriolo: trovata l'arma del delitto

L'arma del delitto, il coltello, è stata trovata fra altri in un cassetto della cucina nella casa di via Roma dove i Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Chiari e della Sezione investigazioni scientifiche sono tornati. Rinvenuta anche una tuta identica a quella usata la notte del delitto.
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L'arma del delitto: trovata. Una tuta bianca identica a quella indossata la notte del delitto: trovata. Nella casa dell' indagato il Luminol ha rilevato tracce di sangue. L'estratto conto bancario della vittima strappato nella borsa intercettata tra i rifiuti.

Questi gli elementi di giornata nell'indagine sull'omicidio di Giuseppe Zani, il 78enne falegname in pensione assassinato a coltellate nel suo letto nella villetta di via Roma 15, a Capriolo. Delitto di cui è autore presunto Maurizio Alghisi, 50enne figlio naturale della seconda moglie della vittima, Valeriana Alghisi, di 70 anni. Fermato, ha confessato di essere stato lui a uccidere il patrigno. Vendetta, rancore, soldi delineano il quadro del movente dell'omicidio.

L'arma del delitto, il coltello, è stata trovata fra altri in un cassetto della cucina nella casa di via Roma dove i Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Chiari e della Sezione investigazioni scientifiche sono tornati. I primi esami tecnici sulla lama, che è stata lavata, avrebbero permesso di individuare tracce di sangue. Per la conferma si attende l'esito delle analisi affidate al Ris di Parma.

A completare l'aggiornamento sono poi il ritrovamento nella casa di Alghisi, di una tuta bianca da lavoro identica  a quella intrisa di sangue  che i carabinieri hanno intercettato prima che finisse tra i rifiuti. Con la tuta, un paio di guanti e una borsa di tela  che il nipote della vittima  ha riconosciuto come quella usata solitamente  per la spesa da Valeriana Alghisi. Nella borsa sono stati trovati brandelli di carta che sono risultati essere l'estratto conto  bancario di "Bepi" Zani.

Al Civile sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima. Intanto Maurizio Alghisi è comparso davanti al Gip per l'udienza di convalida. Il fermo non è stato convalidato per una questione "tecnica". Il giudice ha disposto la custodia in carcere dell'Alghisi con l'accusa di omicidio volontario.

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