Omicidio di Anna Mura: il marito uccise con crudeltà

Pubblicate le motivazioni della condanna all'ergastolo di Alessandro Musini per l'omicidio di sua moglie Anna Mura
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Alessandro Musini ha ucciso sua moglie con crudeltà. Poi ha cancellato alcune prove, ha fatto sparire le armi del delitto ed è fuggito. Si legge questo, ma anche molto altro nelle motivazioni della sentenza con la quale la Corte d'assise d'appello lo scorso 20 dicembre ha condannato all'ergastolo l'operaio di origini sarde per le 39 coltellate mortali inferte ad Anna Mura il 16 marzo del 2015, nella loro casa di Castenedolo.

Nelle 96 pagine della sentenza depositata ieri c'è spazio per il movente che secondo i giudici avrebbe spinto Musini ad uccidere - la prospettiva che la moglie oltre a chiedergli il divorzio l'avrebbe denunciato per maltrattamenti - ma anche l'elencazione degli elementi di prova oggettivi contro di lui: dalle macchie di sangue della donna sui pantaloni che indossava quando è stato fermato, alla testimonianza di chi l'ha visto sbarazzarsi delle armi del delitto.

I giudici spiegano anche perché non è percorribile la pista alternativa indicata dalla difesa, che avrebbe portato ad accusare dell'omicidio il figlio 15enne della coppia.

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