Omicidio Borin, il pm impugna l’assoluzione

Il sostituto procuratore Bassolino chiede ai giudici di appello di ribaltare il verdetto con cui è stato assolto Salvatore Spina
La casa di Diva Borin in via Ballini - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
La casa di Diva Borin in via Ballini - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
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L’assoluzione di Salvatore Spina fa acqua da tutte le parti. A sostenerlo è il sostituto procuratore Antonio Bassolino. Il pm titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Diva Borin, l’anziana di Urago Mella trovata senza vita la mattina del 2 marzo di quattro anni fa nel suo appartamento di via Bellini, ha impugnato la sentenza pronunciata dal giudice dell’udienza preliminare Andrea Gaboardi e chiede ai giudici di appello di ribaltare il verdetto.

Secondo il pm il giudice non ha valorizzato alcuni elementi o non ha compiutamente motivato le ragioni per le quali non li ha considerati. Si va dalla frase pronunciata da Spina, circa la necessità di presentarsi a casa dell’anziana con una testimone il giorno del ritrovamento del suo cadavere, indicativa per l’accusa della volontà dell’uomo di crearsi un alibi; alla inconsistenza probatoria dell’assenza di tracce di dna dell’imputato sul foulard con il quale la donna fu strangolata e che Spina, per il pm è provato, toccò fingendo di soccorrere l’anziana.

Tra gli elementi valorizzati dal giudice nella scelta di assolvere l’imputato ci sono anche i rilievi sull’ora del decesso. Secondo il perito del giudice Diva Borin potrebbe essere stata uccisa anche 24 ore prima del rinvenimento del suo corpo senza vita. Il che per il pm non può escludere che sia stata uccisa proprio tra le 19.30 e le 20.30 di venerdì 1 marzo, ovvero quando Spina si trovava a casa dell’anziana che accudiva da tempo e che l’aveva nominato suo erede. 

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