Omicidio Bettoni: «Ho fatto tutto da solo»

Lamberto Lombrici, interrogato per ore dal pm che lo accusa dell'omicidio di Guido Bettoni, esclude l'esistenza di un complice
Carabinieri davanti alla abitazione di via Benacense teatro del delitto
Carabinieri davanti alla abitazione di via Benacense teatro del delitto
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«Nessun complice, ho fatto tutto da solo». E' lo stesso Lamberto Lombrici, il 42enne accusato dell'omicidio di Guido Bettoni, ad escludere il coinvolgimento di una terza persona nel caso risolto il 1° agosto con il ritrovamento, nelle campagne tra Castenedolo e Ghedi, del corpo senza vita del 37enne bresciano.

Lombrici, in un interrogatorio durato nove ore davanti al procuratore aggiunto Sandro Raimondi, ha ricostruito tutte le fasi del delitto. Ha riferito di essere stato aggredito con un coltello dal Bettoni, che lo accusava di fare la cresta sulla loro attività di spaccio, di aver disarmato l'amico e di averlo colpito ripetutamente nella colluttazione che ne è scaturita.

Il 42enne ha rivissuto col pm anche le ore successive al delitto e le fasi dell'occultamento del corpo di Bettoni.

Dopo l'interrogatorio, i militari della scientifica, sono tornati nell'appartamento di via Benacense in città dove si è consumato  il delitto, alla ricerca di conferme alle versione di Lombrici.

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