Non solo gli angeli mangiano i fagioli

La pandemia e i legumi
Bud Spencer nel film Anche gli angeli mangiano i fagioli
Bud Spencer nel film Anche gli angeli mangiano i fagioli
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Nell’aria c’è profumo di primavera, germoglia il desiderio di mettersi al lavoro all’aria aperta, il sogno di un’ortaglia rigogliosa prende corpo. Il cammino è certo ancora lungo, ma le basi devono essere poste prima nel nostro cuore, nella nostra mente, poi si mette mano al badile.

Quest’anno ho deciso che coltiverò fagioli, non li ho mai messi a dimora, quindi sarà l’ennesima esaltante sfida. In realtà io non amo i legumi, ma questo è un dettaglio. Peraltro è l’ennesima dimostrazione del mio essere fuori moda. Durante la Giornata mondiale dei legumi (poteva mancare?) sono stati diffusi i dati dei consumi 2020. Ebbene, possiamo parlare di un vero e proprio boom. I legumi sulle nostre tavole sono cresciuti del 15%, per i fagioli addirittura registrano un più 28%, segno che come diceva quel film, li mangiano di sicuro anche gli angeli, ma gli umani non scherzano certo. Molto diffusi anche piselli, lenticchie, ceci, fave, cicerchie, lupini e soia.

A questo punto confesso un certo imbarazzo, sono leggermente arrossito. Perché io, come quella mia anziana ed elegantissima zia che sorseggiava tè senza limone, di certe cose non parlo nemmeno sotto tortura. Ma noi siamo gente di mondo e, se Roberto Benigni ha cantato l’inno del corpo sciolto (e non lo era certo grazie allo yoga), potremo quindi pur accennare a spiacevoli imbarazzi. Ora mi è venuta nostalgia. Da troppo tempo non facciamo anche ciò da cui prima sfuggivamo. Come trovarsi in ascensore con quello che i fagioli li mangia eccome. E che conosce pochi pudori. Insomma, si stava meglio quando si stava peggio. O quasi.

 

 

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