«Non presento querela perché ho paura»: il ladro torna libero

Un magistrato commenta: «Così si va incontro alla riforma, ma non della giustizia, bensì dell'ingiustizia». «Effetto Cartabia» aggiunge un collega nei corridoi del tribunale. Fa discutere uno dei casi bresciani simbolo dei primi 40 giorni dall’entrata in vigore delle novità introdotte dalla riforma firmata dall'ex Guardasigilli Marta Cartabia.
Tra cui la norma che prevede che una serie di reati non sono più procedibili se non c'è la querela di parte. Nell’elenco figura anche il furto aggravato. Motivo per il quale un 28enne rumeno è stato assolto e rimesso in libertà dopo sei mesi trascorsi agli arresti domiciliari, mentre i complici scappavano dall’Italia.
Il processo
«Sarebbe stato condannato ove ci fosse stata una querela di parte» ha scritto il giudice che ha firmato la sentenza di prosciogliemento. La vittima del reato, chiamata in aula dallo stesso giudice, per timore di eventuali ritorsioni si è infatti rifiutata di sporgere querela nei confronti dello straniero, componente di una banda ritenuta responsabile di una serie di furti con spaccata in tabaccherie del nord Italia. Un gruppo che per chi indaga «ha come come unica fonte di guadagno il provento dei furti».
«Non sporgo querela. Ho paura» ha detto in aula la titolare di una tabaccheria della Bassa presa di mira dal gruppo criminale che per professione fa furti con l’obiettivo di prendere tabacchi, soldi e Gratta e Vinci. Il caso si è chiuso con un nulla di fatto e il 28enne è tornato libero.
Non solo. Pochi giorni dopo la sentenza, è arrivato in Italia dalla Romania, atterrato all’aeroporto di Orio al Serio, anche un complice del giovane sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale. E che probabilmente è venuto a sapere dell’esito positivo del processo per l’amico connazionale. È stato portato in carcere a Brescia a disposizione dell’autorità giudiziaria, ma anche per lui il destino processuale è già scritto. Sarà assolto in quanto l’articolo 124 del codice penale dice che «La rinuncia alla querela si estende di diritto a tutti coloro che hanno commesso il reato». E quindi anche per lui il ritorno alla libertà è questione di ore.
Così come per il terzo componente della banda, che la Procura di Brescia era riuscita a riportare in Italia grazie alle autorità della Lituania, territorio sul quale l’uomo era stato bloccato. Anche per lui, senza querela da parte della proprietaria della tabaccheria vittima del furto notturno, non ci sarà processo. E si riapriranno in uscita le porte di Canton Mombello.
«Stiamo provando a rintracciare le vittime dei reati che dal 31 dicembre sono procedibili solo con querela di parte, ma la stragrande maggioranza non intende sporgere denuncia. Tanti proprio per timore» conferma un pm.
Che ora aspetta il processo d’appello nei confronti di un altro imputato per furto. Si tratta di un 36enne di origini marocchine, ora in carcere, che in primo grado è stato condannato a tre anni e sei mesi per trenta capi d’imputazione, di cui almeno venti furti tra negozi, ristoranti, bar, gli uffici di una fondazione e anche una parrocchia. Ora, in vista del secondo grado, è rincorsa alle vittime, perché anche in questo caso senza querela di parte, scatterebbe l’assoluzione.
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