Non c’e stata spedizione punitiva: i tre arrestati creduti e scarcerati

La loro versione dei fatti è stata ritenuta più affidabile di quella della presunta persona offesa
Il carcere di Canton Mombello Foto © www.giornaledibrescia.it
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Tutti scarcerati, senza che il loro arresto fosse convalidato e senza che si rendessero necessarie, «allo stato» misure cautelari nei loro confronti. La vicenda è quella che riguarda tre giovani pachistani, rispettivamente di 26, 25 e 23 anni che lunedì erano stati arrestati dalla Polizia locale con l’accusa di tentato omicidio per l’aggressione ad un loro connazionale. Già il pubblico ministero aveva chiesto nei loro confronti la convalida dell’arresto per rapina e lesioni ma ieri mattina, nell’interrogatorio che si è tenuto in carcere, la situazione si è ulteriormente ribaltata fino alla decisione, arrivata in serata, di scarcerare i tre ragazzi.

Determinante è stata la ricostruzione dei fatti, dei rapporti tra le persone coinvolte e dei precedenti episodi violenti tra di loro. Assistiti dall’avvocato Federica Turano i giovani stranieri hanno spiegato che i fatti raccontati dal loro connazionale non erano mai accaduti e che anzi uno di loro era in passato stato aggredito e minacciato: una tesi sostenuta anche mostrando il video di un pestaggio che avrebbe subito. Uno dei tre arrestati avrebbe spiegato di essere lui nel mirino perché in passato aveva denunciato i comportamenti violenti dell’altro. Nell’ordinanza di scarcerazione il Gip ha spiegato di non aver ritenuto credibile la persona offesa e di aver valutato come molto più puntuale la ricostruzione offerta dagli arrestati e che comunque tutta la vicenda si deve inquadrare in tensioni tra gruppi diversi all’interno della comunità pachistana.

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