Non c'è collegamento tra melanoma e pcb nel sangue

Il melanoma, tumore cutaneo potenzialmente mortale, che nel nostro territorio ha un incidenza in linea con il dato lombardo, ma superiore alla media nazionale, è strettamente correlato a fattori di rischio costituzionale, come pelle e capelli chiari, familiarità per questo tipo di tumore, nonché all'esposizione ai raggi ultravioletti, siano essi solari o artificiali, ma non vi è alcuna correlazione tra melanoma e livelli di pcb nel sangue. 

È quanto emerge dall'analisi condotta dall'Ats di Brescia a partire dal 2013 che ha preso in esame 201 casi ed altrettanti controlli, il primo studio a livello internazionale con un numero così elevato di persone reclutate su base volontaria. Un risultato che se da una parte può confortare, senz'altro non era atteso, visto che mette in discussione la classificazione dell'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nella quale i pcb venivano definiti cancerogeni per l'uomo e dichiarata sufficiente l'evidenza dell'associazione tra pcb e malanoma. 
Da qui la necessità di approfondire ulteriormente le indagini anche con il contributo della comunità scientifica internazionale.

A determinare questo risultato, che si discosta da altri studi internazionali, pur condotti con lo stesso metodo, la possibilità che i pcb stimolino altri fattori cancerogeni. Da qui l'intenzione da parte di Ats di andare più a fondo, per esempio con un'analisi differenziata per tipologia di melanomi.

Nel frattempo prosegue la ricerca di un eventuale correlazione tra pcb e linfoma non hodgkin e di pcb nel latte materno, i cui risultati verranno resi noti entro fine 2017.

Ma non è tutto: presto sarà infatti avviata una nuova attività di indagine in due aree particolarmente interessate da presenza discariche. I comuni interessati saranno Castenedolo, Montichiari, Calcinato, Ospitaletto, Rovato, Castegnato, Travagliato, Cazzago e Passirano.