Non basta pagare la multa, il cacciatore rischia la licenza

In aula è stata respinta l'ipotesi di oblazione: il bresciano arrestato a giugno deve rispondere del reato di uccellagione
Carabinieri forestali - © www.giornaledibrescia.it
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Legati ai temi del rispetto dell'ambiente e delle norme in materia di caccia, la Lav saluta con soddisfazione l'esito della prima udienza a carico del cacciatore bresciano che a giugno fu arrestato a Rezzato dai Carabinieri forestali che lo avevano sorpreso mentre aveva a bordo della propria auto 320 uccelli, tra tordi e cesene, appena sottratti ai nidi.

In aula è stata respinta l'ipotesi di oblazione, ossia cancellazione del reato a fronte del pagamento di una multa di 517 euro, grazie all'intervento di Lav che si è costituita parte civile. Ora il cacciatore dovrà rispondere del reato di uccellagione e rischia di non poter più richiedere la licenza venatoria per i prossimi 10 anni.

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