Nocerino va a Busto Arsizio, si apre il toto procuratore aggiunto

Dal 2015 era procuratore aggiunto a Brescia, ruolo per il quale ora si apre il toto successione
Il magistrato Carlo Nocerino - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il magistrato Carlo Nocerino - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il plenum del Consiglio superiore della magistratura da il via libera al trasferimento e alla promozione di Carlo Nocerino. L'attuale procuratore aggiunto di Brescia è stato nominato nuovo procuratore capo a Busto Arsizio dopo che la Commissione del Csm si era già espressa nei mesi scorsi con cinque voti a favore del magistrato nato a Napoli il 25 marzo 1957.

Nocerino era arrivato a Brescia nel 2015 dopo una lunghissima esperienza come sostituto procuratore a Milano. Dopo l'addio di Tommaso Buonanno, andato in pensione nell'autunno del 2018, aveva assunto l'incarico di procuratore reggente che ha mantenuto per un anno e mezzo, ricompattando l'ufficio dopo mesi di tensioni, prima dell'arrivo alla guida della Procura di Francesco Prete. Ora per Nocerino si apre un nuovo capitolo professionale come procuratore capo a Busto Arsizio.

E contemporaneamente a Brescia si apre la toto successione per il ruolo di procuratore aggiunto che tra poche settimane Nocerino lascerà. Tra i nomi caldi che circolano - ovviamente un elenco non c’è ancora e il ruolo sarà messo a concorso prossimamente - ci sono quelli dei bresciani Paolo Savio e Silvia Bonardi e di Alessandra Cerreti, siciliana di Messina.

Paolo Savio, 57 anni, è magistrato della direzione distrettuale antimafia di Brescia e il suo nome è legato alle principali inchieste antimafia sul nostro territorio e su quello del distretto degli ultimi anni. Silvia Bonardi, magistrato della direzione distrettuale della Procura di Milano, ha 54 anni compiuti a luglio, e aveva lasciato la Procura bresciana per trasferirsi a Milano nel 2016. Sempre a Milano lavora, e sempre in antimafia, anche Alessandra Cerreti, entrata in magistratura nel 1997. Quella di procuratore aggiunto sarà la prima nomina «pesante» a Brescia dopo lo tsunami Palamara che ha travolto la magistratura.

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