Niente fondi ad alberghi che accolgono profughi: «Figuraccia»

La Regione nega i fondi agli alberghi che ospitano profughi. Riva (Hotel Niga): «Profili di incostituzionalità e figuraccia»
PROFUGHI E ALBERGHI: NO DA MILANO
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Il 50% dei profughi oggi presenti a Brescia sono ospitati da alberghi, che ora saranno esclusi dai bandi regionali. Lo prevede un emendamento alla legge sul turismo poi approvata dal Pirellone attraverso la quale sono penalizzate le strutture ricettive e alberghiere che ospitano volontariamente i profughi.

«Hanno fatto una bruttissima figura». Questa la dura presa di posizione di Marco Riva, rappresentante degli albergatori che nella nostra provincia sono impegnati con l’accoglienza dei migranti e che nel suo Hotel Niga, ad Azzano Mella, dal 2001 ospita richiedenti asilo. «Ci sono profili di incostituzionalità nella legge regionale» sostiene l'imprenditore, facendo riferimento al passaggio della legge che recita: «Sono esclusi dai bandi, qualora il fatturato o il ricavato dell’attività degli ultimi tre anni non sia integralmente derivante dall’attività turistica». «Gli alberghi che sono vicino agli ospedali e vivono con i parenti dei pazienti sono esclusi perché non si tratta di turismo? O anche gli alberghi che ospitano i pendolari non saranno ammessi ai bandi?» si chiede Riva.

Tanto che non esclude che l’emendamento regionale possa essere impugnato davanti al Tar. «La decisione finale su un eventuale ricorso dovrà però prenderla Federalberghi».

 

 

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