Nicoli Cristiani: «Il partito risente della decadenza e dell'assenza di Silvio»

Tra i fondatori di Forza Italia a Brescia parla dopo 10 anni di silenzio sulla stampa
Nicoli Cristiani - © www.giornaledibrescia.it
Nicoli Cristiani - © www.giornaledibrescia.it
AA

È stato tra i primi a Brescia ad aderire a Forza Italia quando Berlusconi decise di scendere in campo. «Ho fatto la tessera tra la fine del 1993 e l’inizio del 1994» ricorda Franco Nicoli Cristiani, per anni uomo forte del partito, a suon di tessere che faceva valere ad ogni congresso. Fino al 30 novembre 2011 quando viene arrestato per corruzione. E da vice presidente del Consiglio regionale chiude con la politica. Che però non ha mai smesso di seguire.

«Per la prima volta dopo dieci anni torno a parlare con un giornalista» racconta Nicoli Cristiani.

Partiamo da Forza Italia. Cosa resta del progetto nato 28 anni fa? «Io non lo vedo un partito così diverso rispetto all’inizio come si vuole far credere. È un partito che si basa su un leader. Lo stesso di sempre, solo che trenta anni fa aveva un carisma che oggi per limiti fisici non può più avere. Oggi Forza Italia risente della decadenza di Berlusconi».

Mariastella Gelmini, tra i volti più importanti del partito si è dimessa. Sorpreso? «Conservo ancora un rapporto con lei così come tanti altri amici con i quali ho condiviso l’esperienza di Forza Italia fin dal 1994. Ogni tanto ovviamente si parla anche di politica anche se da dieci anni io ormai sono fuori. Sulle dimissioni della Gelmini mi sento di dire che la sua carriera politica, ma così come anche la mia, nasce dai metodi che lei oggi critica. Io le battaglie le ho sempre fatte da dentro il partito. Non sbattevo la porta e andavo, ma lottavo».

Cosa può succedere adesso alla sezione bresciana di Forza Italia con l’addio della Gelmini? «Per quella che è la mia esperienza penso si possa arrivare ad un commissariamento. È vero che lei non era coordinatore, ma i vertici sono espressione della sua corrente. Anche perché immagino che bisognerà capire se qualcuno la seguirà».

Il Berlusconi di 10-20 anni fa avrebbe fatto la scelta di staccare la spina al Governo Draghi? «Non credo. Condivido sul punto con Mariastella Gelmini quando dice che se Berlusconi fosse stato direttamente presente sulla scena politica non avrebbe mai strappato. Sono convinto comunque che la scelta non l’ha fatta lui, ma ha preso atto di qualcosa già deciso. Non è stata un’operazione berlusconiana. Anche se non ho capito bene il meccanismo che ha portato alla decisione di non votare la fiducia al Governo Draghi. Diciamo che nel centrodestra potevano essere più furbi. Adesso vediamo come si comporterà l’elettorato che però non è mai stato così volubile come in questi ultimi anni. E mi lasci dire una cosa su Draghi…»

Prego... «Secondo me non ne poteva più. Non aveva più voglia di guidare una maggioranza che ormai non era più unita. Se fossi stato in lui al Senato avrei fatto un intervento ancora più duro. Ad un certo punto ha scelto giustamente di non bruciarsi sull’altare delle richieste di quattro parlamentari, il prestigio internazionale che si è guadagnato».

Adesso inizia la campagna elettorale. Cosa si aspetta da Forza Italia? «Continuerà a vivere, ma deve fare i conti con l’autonomia limitata di Berlusconi. Parliamo di una persona di 86 anni che, nonostante le idee, è alle prese da anni con seri problemi di salute. Per quello che ha affrontato è già un miracolo che sia ancora vivo. So che oggi ripete a tutti che vuole affrontare la campagna elettorale, che vuole andare in tv. Ha grande voglia, ma ha dei militi fisici. Davanti ai quali anche uno come lui non può decidere».

Si parla di una possibile lista unica Forza Italia - Lega. Non sembra un film già visto con l’esperienza del Pdl? «Sarebbe un ulteriore colpo al partito. Una nuova tragedia dopo quella del Pdl. Io ero contrario alla nascita del Popolo della Libertà perché la ritenevo, e a distanza di tempo non ho cambiato idea, l’inizio della fine di un percorso. Non ripetano l’errore unendosi alla Lega».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato