Net abolito e killer point

Il tennis, al pari di altri sport, è una disciplina in continua evoluzione, non solo per materiali e superfici, ma anche per il cambiamento delle regole di gioco.
Già a partire dal 1973 si ebbe una prima rivoluzione con l'inserimento del tie-break, formula sempre più apprezzata ed oggi utilizzata anche in sostituzione del terzo set nei tornei di doppio. In questo mese l'Atp, l'associazione mondiale del tennis professionistico, ha deciso di sperimentare nei primi tre tornei «Challenger» del 2013 l'eliminazione del «let» (che sta per «let's play again», in Italia meglio noto come net), la ripetizione della battuta quando la palla tocca il nastro della rete prima di cadere nel rettangolo di servizio. L'Atp sta vagliando inoltre la possibilità di inserire il famoso «killer point», ovvero il punto secco sul 40 pari, sempre nella direzione di un accorciamento della durata degli incontri.
Entrambe le formule in realtà sono già presenti come opzioni nel regolamento Fit e su richiesta possono essere introdotte come regole di un torneo. Mentre il «killer point» viene sfruttato in alcune competizioni (i tornei con formula rodeo), nessuno vede l'utilità offerta dall'abolizione del net.
Anche per le competizioni giovanili le regole sono cambiate nel corso degli anni e si differenziano in base all'età. Sotto gli 8 anni si gioca con il campo di dimensioni ridotte, racchette più piccole, palline depressurizzate e partite «a punti». Nelle competizioni under 10 invece possono partecipare i bambini che hanno compiuto almeno l'ottavo anno, età minima per avere la tessera di atleta. Si gioca normalmente al meglio dei tre set, ma spesso con il terzo set sostituito da un tie-break e l'ampio uso del «killer point». Sono ammesse anche altre varianti, come set ridotti ai 4 game o partite disputate solo con tie-break. Oltre all'obbligo dell'uso di racchette «junior», da quest'anno sono ammesse solo palline «mid», ovvero a metà tra le palline depressurizzate dei più piccoli e quelle normali. Dall'under 12 invece si entra a tutti gli effetti nel mondo agonistico con l'utilizzo delle regole tradizionali e le stesse varianti previste per le competizioni degli adulti. Un cambiamento interessante è la possibilità di richiedere la presenza di un maestro o tecnico Fit in panchina durante le competizioni «under» individuali: un'opportunità che va richiesta all'atto dell'iscrizione al torneo dietro pagamento simbolico di un euro. La variabilità delle regole da un torneo ad un altro comporta un diverso approccio alla partita: i giovani sono chiamati ad una maggiore versatilità ed adattabilità.
La voglia di rinnovamento che sta spingendo i vertici del tennis mondiale verso quello che viene definito lo «speed tennis», più appetibile e più facilmente programmabile per le televisioni porterà facilmente nuove sorprese.
Laura Lechi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato