Neonato morto: «Difficile individuare l’origine del focolaio»

Parla il primario Gaetano Chirico: le indagini sul personale sono risultate negative
SITUAZIONE STABILE
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Le condizioni dei sei bambini ricoverati sono in graduale miglioramento, mentre nel reparto di Terapia intensiva neonatale del Civile è aperta la caccia al batterio killer che ha ucciso il gemellino bresciano nato prematuro.

«Sarà però difficile individuare l’origine del focolaio - ammette il primario Gaetano Chirico -. La Serratia è un batterio ubiquitario: ciò significa che è in grado di vivere in molti tipi di ambiente e si può trovare in tutte le persone, animali e insetti. È molto diffuso. Abbiamo già eseguito le prime indagini sul personale, che sono risultate negative. Anche a livello ambientale non abbiamo per ora ottenuto riscontri, ma proseguiremo con ulteriori indagini per cercare il germe. Temo comunque che non sarà facile».

La tragedia toccata al bimbo di poche settimane, secondo il primario, è il «risultato dello sfortunato incontro fra l’aggressività di quel particolare ceppo di batterio e la suscettibilità dell’organismo del piccolo. Gli antibiotici e la terapia di supporto che abbiamo applicato si sono rivelati efficaci per gli altri bambini, che hanno risposto bene. Nel suo caso, purtroppo, non sono stati sufficienti».

 

 

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