Neonata rianimata, l’infermiere: «La vicina è stata decisiva»

Manuel Spinelli da un mese e mezzo in servizio alla sala operativa: «Le ho dato il ritmo del massaggio»
La centrale operativa del 112 - © www.giornaledibrescia.it
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«Da papà di due bambini posso dire che l’emozione è fortissima, senza dubbio. Anche se non mi sembra di aver fatto nulla di più di quello che fanno tutte le persone che quando lavorano ci mettono la testa e il cuore. Mi sono limitato a mettere il mio mattone».

Manuel Spinelli, 37enne infermiere bergamasco alla prima esperienza al Soreu delle Alpi, dopo 14 anni in reparto - la stragrande maggioranza dei quali in terapia intensiva neonatale - si è trovato al posto giusto, nel momento giusto. Anche perché era l’uomo giusto.

Alla fine di un turno iniziato alle 21 della sera prima e scandito da una sequenza di interventi che ovviamente gli ha impedito anche solo di calare una palpebra, Spinelli ha trovato l’energia e la calma necessaria per gestire al telefono un’emergenza massima, mai affrontata prima.

Un parto podalico in casa, con il feto in arresto cardiaco. «Ho capito subito che si trattava di una situazione difficile - ci ha spiegato ieri al telefono - e ho cercato di gestirla affidandomi ai figli della donna. Poveri, erano comprensibilmente bloccati. Chiedevo loro di pulire la piccola, di scuoterla, di dirmi che reazioni aveva. Mi hanno aiutato a capire che era in arresto cardiaco e che non avremmo avuto molto tempo».

La svolta arriva dal piano superiore. «Quando al telefono è arrivata la vicina - ci ha spiegato l’infermiere - ho capito che la bimba aveva qualche chance. La donna è stata fantastica. Nonostante lo sconforto nella quale si è trovata, non ha mai perso la concentrazione. È stata davvero decisiva. Ho capito che avrebbe seguito alla lettera le mie indicazioni.

Così ha fatto. Le ho detto di stendere la bimba, di metterle le dita dietro la schiena e di premerle i pollici sul petto, all’altezza dello sterno. Poi le ho dato il ritmo del massaggio e...».

Sofia ha aperto gli occhi e cacciato un urletto. «Sono arrivati i volontari - prosegue Manuel - li ho guidati nella gestione della piccola e della mamma. Sono stati puntuali e bravissimi. È stato un perfetto gioco di squadra».

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