Nella tomba della mamma c’è un’altra donna: scopre la verità dopo 10 anni

L’87enne era stato chiamato al Vantiniano per l’ultima esumazione, ma si è scoperto che i resti erano di un'altra persona
La zona del Vantiniano in cui è avvenuto l’episodio - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La zona del Vantiniano in cui è avvenuto l’episodio - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Per loro è come se fosse morta una seconda volta. A distanza di 58 anni. «Ditemi dove sono i resti di mia mamma. Qualcuno dovrà spiegarci cosa è successo» sono le parole di Arealdo Lampugnani. Lo stupore supera la rabbia. Ma oggi a prevalere è soprattutto il desiderio di chiudere nel migliore dei modi una storia surreale. Ma le speranze non sono molte. Lui che di anni ne ha 87, il fratello e la sorella, deceduta una decina di giorni fa, hanno scoperto a fine febbraio che dietro la lapide della madre morta il 18 maggio 1965, e alla quale hanno fatto vista per anni, in realtà c’erano i resti di un’altra donna.

Domande senza risposta

«Ma in tutto questo tempo a chi siamo andati a porgere una preghiera e portare i nostri fiori?» si chiede il signor Lampugnani. «Ho portato spesso i nipoti che non avevano mai conosciuto mia madre. Ho raccontato la sua vita. E invece lei non c’era». La scoperta è avvenuta il giorno in cui i resti della signora Giulia Laffranchi dovevano essere definitivamente trasferiti in uno spazio dell’ossario acquistato anni fa dai figli all’interno del cimitero monumentale della città.

In passato per tre volte la salma della donna, morta a 51 anni, era stata trasferita sempre all’interno del Vantiniano e sempre perchè al momento della procedura di esumazione per la scadenza della concessione cimiteriale, l’ultima una decina di anni, fa il corpo non era totalmente decomposto.

Il 23 febbraio doveva essere il giorno della definitiva tumulazione nel loculo dove già sono presenti le ceneri del marito. «Siamo stati invitati a presentarci alle 9.30, ma quando siamo arrivati ci è stato detto che l’operazione di esumazione era stata già effettuata ma che purtroppo i resti erano di un’altra persona, come indicata dal nome sulla targhetta della piccola tomba che era diverso da quello di mia mamma» spiega il signor Arealdo Lampugnani.

Danno e beffa

«Personale del Vantiniano ci ha chiaramente detto di non sapere dove siano finiti i resti di mia madre e che dobbiamo aspettare il completamento delle esumazioni di tutto il riquadro». Vuol dire un’attesa di alcuni mesi. «Mia sorella è deceduta da poco senza sapere la verità e io - racconta l’87enne Lampugnani - non so quanto mi resti da vivere. Oltre al fatto - prosegue il bresciano - che adesso non sappiamo dove poter rivolgere una preghiera alla nostra mamma. Senza dimenticare lo sconforto per averla persa la seconda volta».

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