Nell'era delle leggi fatte male

A inaugurare il 2018 la polemica sull'utilizzo dei sacchetti biodegradabili
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Lo stucchevole caso che ha inaugurato il 2018 con una fitta polemica sull’utilizzo dei sacchetti biodegradabili cela interrogativi decisamente più importanti sulle moderne congiunture dell’apparato Stato e sulle falle della legislazione italiana. La tendenza sembra ormai essere quella di concepire, approvare ed emanare leggi senza coscienza di sé, né di quella di un Paese ancora diviso tra scoraggiati e fuochisti.

Gli effetti di una legge fatta male - è presto detto - sono sotto gli occhi di tutti: polemiche, casi social-mediatici e pressioni, con l’epilogo di bizzarri dietrofront del Governo a suon di toppe e rappezzi nel tentativo di placare la furia forcaiola. Non bisogna scavare troppo a fondo per rendersi conto del buco nel sistema. Sul piatto sono ben serviti il caos docenti e la querelle sui voucher.

La scuola è l’emblema della psicosi legislativa, che nel pieno dell’anno scolastico manda tutto all’aria ribaltando le graduatorie d’istituto e facendo ripiombare nel precariato migliaia di docenti. E come dimenticarsi della vicenda dei buoni lavoro, concepiti per i soli studenti senza avere alcuna percezione della realtà circostante.

Tre temi del dibattito politico che riguardano altrettanti pilastri di uno Stato - consumo, educazione e lavoro -, e che ben esemplificano le difficoltà di un’intera classe politica in questi schizofrenici anni Duemila. È l’accanimento terapeutico di uno Stato che sembra fare di tutto per complicare la cura agli italiani. Ed è il filo rosso che lega la «querelle di Capodanno» ad ogni altro grande caso.

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