Nel Convento dei Francescani la preghiera interreligiosa per la pace

C’erano i referenti di sikh, indù, cristiani ortodossi, musulmani, cattolici con il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada. Ampia partecipazione
  • Nel convento dei Francescani la preghiera interreligiosa
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«Prendere in questo conflitto una sola parte, quella della pace». Accomunati da questo pensiero e con negli occhi le immagini delle atrocità perpetrate in Palestina e in Israele, alcune centinaia di persone, nel tardo pomeriggio di oggi, hanno affollato il chiostro trecentesco del Convento dei Francescani, nel cuore di Brescia, per partecipare alla preghiera interreligiosa per la pace. Insieme, in un luogo che Younes El Sharkawy del Patto Bresciano di Fraternità interreligiosa, voce-guida dell’evento, ha definito più volte meraviglioso.

Ma ad emozionare non è stata tanto la meraviglia del luogo, ma la condivisione, da parte degli esponenti delle diverse religioni professate nella nostra città, del pensiero di Papa Francesco: «La guerra cancella il futuro, tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei poveri, della gente, dei bambini». Preghiera e silenzio, aperte dalle note di Bach e chiuse da «Dolce sentire», la canzone di San Francesco suonate al violino da Oxana e dalle parole di padre Alberto Tortelli, rettore della comunità francescana di Brescia.

C’erano i referenti dei sikh, degli indù, dei cristiani ortodossi, dei musulmani, dei cattolici con il vescovo monsignor Pierantonio Tremolada. C’era la sindaca Laura Castelletti. Preghiera e silenzio condiviso, alla stessa ora, in molte comunità del mondo, in particolare nelle chiese cristiane di Gerusalemme.

 

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