Nel Bresciano «a rischio» 27 Comuni

La super-manovra 2011-2013 accorpa gli enti locali che contano meno di mille residenti. In provincia sono uno ogni dieci. Il caso: Ono San Pietro si salverebbe per soli 5 abitanti
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Non è chiaro se verranno fusi o solo uniti. Come non è chiaro se, privati di Giunta e Consiglio, verranno governati soltanto da un sindaco. Sta di fatto che tra i protagonisti del decreto anti-crisi licenziato l'altra sera dal Consiglio dei ministri ci sono i Comuni più piccoli d'Italia, quelli sotto i mille abitanti, che nella nostra provincia sono, dati Istat del primo gennaio 2010 alla mano, ben ventisette.

Premesso che a far fede, stando alle prime informazioni sull'argomento, pare sarà il censimento dell'autunno 2011, i Comuni il cui futuro è destinato, in un modo o nell'altro, ad essere rivoluzionato nell'ambito di una più ampia manovra di abbattimento dei costi della politica, sono distribuiti un po' qua e un po' là nella nostra provincia.

Alcuni si trovano in Valvestino e sono il Comune che prende il nome dalla valle (ed ha poco più di 200 abitanti) e Magasa, ancora più piccolo. Altri - come Vione, Braone e Cimbergo - si trovano in Valcamonica. Altri ancora in Valle Sabbia: sono ad esempio Mura, Pertica Bassa, Pertica Alta, Treviso Bresciano e Capovalle. Senza dimenticare Irma: paese dell'alta Val Trompia che il primo gennaio 2010 era abitato da 155 persone, come Magasa. Ventisette paesi che, se considerati insieme, contano, a grandi linee, gli stessi abitanti di un comune come quello di Lonato (15.624 residenti al 1° gennaio 2010). E sono comunque più piccoli di città come Chiari (18.597 nello stesso periodo) e Ghedi (18.398).

In questo contesto paiono già evidenti tre casi particolari. Il primo è quello di Ono San Pietro: il paese della Valcamonica ha iniziato il 2010 con 978 abitanti, ma pare - stando al dato che ieri l'anagrafe ci ha fornito - che a fine luglio ne contasse 1.005. Che dire, potrebbe essere escluso dalla manovra per miracolo. Il secondo riguarda Provaglio Valsabbia, paese che oggi conta 989 residenti (erano 971 a inizio 2010), il cui sindaco, per aggirare la scure del Governo, ha già commentato con ironia: «Undici abitanti li trovo io». Per il terzo caso è necessario spostarsi in Valcamonica. Saviore, infatti, stando ai dati Istat che abbiamo preso in considerazione, all'inizio del 2010 contava 1.038 abitanti, scesi oggi a 1.007 unità.

Quali saranno i criteri utilizzati nella scelta dei Comuni da «unire o fondere» non è ancora chiaro: si sa soltanto che saranno oggetto di manovra i paesi con meno di mille abitanti e che farà fede il censimento. Stesso discorso sulle modalità di accorpamento: sembra che ad «abitare» i municipi in questione sarà soltanto il sindaco.

 

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