Naufraga la Costa Concordia, tre morti al Giglio

Tre morti e decine di feriti, di cui almeno due in gravi condizioni. Una quarantina di dispersi - ma il dato è in continua evoluzione - e migliaia di persone sconvolte, spaventate e intirizzite. Una tragedia. È questo il primo bilancio - destinato forse ad aggravarsi - del terribile incidente che ha coinvolto la nave da crociera Costa Concordia, incagliatasi intorno alle 19 di venerdì davanti all’Isola del Giglio.
A bordo della nave Costa Concordia, salpata proprio venerdì dal porto di Civitavecchia per un tour nel Mediterraneo, c’erano 4.229 persone. Questi i numeri forniti da fonti ufficiali. Di queste, poco più di mille erano componenti dell’equipaggio. Di questi 989 sono italiani e 142 i lombardi.
Il tremendo incidente, secondo il racconto dei passeggeri, si è verificato intorno all’ora di cena. Il pasto è stato interrotto da un improvviso scossone, seguito dal buio e dall’invito perentorio ad indossare salvagenti e avvicinarsi alle scialuppe.
La Costa Concordia si è incagliata nei pressi dell’Isola del Giglio. Sulla fiancata dello scafo, dopo l’impatto, si è aperto uno squarcio di circa 70 metri e la nave ha inizia a imbarcare acqua. Nel corso di una notte di tregenda è arrivata a inclinarsi di 80 gradi, praticamente a sdraiarsi, poggiandosi sul fondo. Proprio la secca le ha impedito di affondare completamente.
Durante l’evacuazione molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse si è gettato dalla nave terrorizzato, mentre lo scafo si inclinava sempre più. Le tre vittime, in base ai primi accertamenti medico legali, sono morte per annegamento, le salme sono all'obitorio dell'ospedale di Orbetello.
In serata è stato arrestato il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino; a lui e al primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio, i reati contestati sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave mentre c’erano ancora molti passeggeri da trarre in salvo. Una manovra maldestra sarebbe all'origine dell'impatto.
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