Morti sulla 45bis: una delle salme da indentificare

La Stradale ha chiesto al Consolato polacco di rintracciare parenti per il riconoscimento
Così erano ridotti camion e furgone dopo lo schianto - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Così erano ridotti camion e furgone dopo lo schianto - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Sulla dinamica, purtroppo non ci sono dubbi. Ma l’iter burocratico per liberare le salme dei due operai morti lunedì pomeriggio nel terribile incidente frontale in cui sono rimasti coinvolti sulla Statale 45bis in territorio di Mazzano è ancora in corso. Già poco dopo lo schianto la Polizia Stradale di Brescia aveva in mano i documenti delle tre persone a bordo del furgone, due decedute sul posto e una terza trasferita in gravi condizioni al civile, ma per l’identificazione ufficiale serve che un parente riconosca la salma. E qui è iniziato un lungo lavoro di indagine da parte della Polizia Stradale che prima ha dovuto rintracciare i congiunti delle vittime e poi accompagnarli all’obitorio.

Un ruolo determinante lo ha avuto il datore di lavoro, titolare di una impresa edile con sede in città, che ha fornito i dati e spiegato da dove venissero e dove fossero diretti gli operai finiti contro un camion che viaggiava nell’opposto senso di marcia. La vittima più giovane è il 27enne ucraino Serhii Stetsyk: la Polstrada ha rintracciato alcuni cugini che vivono in Italia tra Piemonte e Lombardia: si sono presentati al Civile per il riconoscimento ufficiale e hanno avvisato i genitori che vivono in Ucraina.

Più complessa la situazione del 53enne polacco che era alla guida: l’uomo risulta vivere in Italia da molti anni e l’ultima residenza conosciuta è a Roma. Non risulta però avere parenti in Italia. Per questo la Stradale ha chiesto l’intervento del consolato polacco di Milano che si è attivato per rintracciare suoi familiari che possano identificare ufficialmente la salma. Le due vittime e il terzo collega, che resta gravissimo al Civile, facevano parte di una squadra di operai a chiamata al servizio di una agenzia specializzata del settore che, a seconda delle necessità delle imprese clienti, li inviava in cantieri in tutto il nord Italia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia