Moria di api a Gussago: sotto accusa un mix di sostanze tossiche

Nel mirino dei tecnici che hanno svolto le analisi anche un fungicida non approvato in Europa
Le api morte - © www.giornaledibrescia.it
Le api morte - © www.giornaledibrescia.it
AA

Spiroxomina, Metalaxyl-m e Diphenylamine. Tre parole difficili, tre parole che rappresentano le sostanze responsabili della moria di api avvenuta lo scorso 23 maggio in via Fratte, a Gussago. Poco più di due mesi fa a rinvenire migliaia di insetti senza vita era stato lo stesso apicoltore dell’allevamento, che aveva deciso di denunciare immediatamente il fatto al Servizio veterinario di Ats. Adesso l’ipotesi che l’ecatombe fosse stata causata da un avvelenamento da sostanze fitosanitarie utilizzate per trattare le colture si è trasformata in realtà.

Le analisi

Il giorno successivo alla moria, i tecnici di igiene pubblica erano usciti per un sopralluogo e avevano prelevato alcune api morte. «Sono stati effettuati due tipi di analisi - spiega l’apicoltore -: la ricerca di possibili virus ha escluso che le api fossero affette da malattie, mentre gli esami a livello chimico hanno rilevato la presenza di tre sostanze. La Diphenylamine - utilizzata come regolatore di crescita delle piante, fungicida e insetticida - per altro non è approvata in Europa». La Spiroxomina è invece un anticrittogamico e fungicida impiegato contro l’oidio della vite, ritenuto molto tossico per organismi acquatici ma in dose opportune non letale per le api, mentre il Metalaxyl-m risulta essere un fungicida a bassa tossicità per le api da miele.

«Delle dieci colonie presenti circa la metà ha di fatto perso tutte le bottinatrici - racconta ancora l’apicoltore -, cioè quelle più anziane che si occupano di portare nell’alveare cibo e acqua. Ho quindi fornito l’alimentazione di soccorso alle api dentro l’alveare e così sono riuscito a tenerle in vita». Resta però il fatto che la moria è stata causata da sostanze che qualcuno ha disperso nell’aria. Dalle analisi è emerso dunque che le due sostanze legali non avessero una tossicità - e una concentrazione - letale. Per il terzo prodotto (la Diphenylamine), invece, è impossibile dare un giudizio, dal momento che non si trovano dati di tossicità in bibliografia. Inoltre, quando si trovano due o più molecole nello stesso campione occorre tenere in considerazione che l’effetto dannoso provocato da un cocktail di più sostanze può essere maggiore della semplice somma degli effetti.

Il futuro

«Nei prossimi giorni Ats procederà a fare un controllo dei registri dei trattamenti dei coltivatori limitrofi - afferma l’apicoltore -. È difficile allo stato dell’arte venire a capo delle cause e delle responsabilità, ma è importante alzare il livello di attenzione perché questi sono problemi gravi che riguardano tutto il territorio: non vanno sottovalutati né ignorati. Le api sono delle sentinelle, delle spie che possono dirci moltissimo su ciò che non va dell’ambiente».

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia