Morì per un'infezione dopo la liposuzione, chiuse le indagini

La Procura di Milano ha chiuso le indagini a carico di Mattia Colli, medico chirurgo, accusato di omicidio colposo
Un intervento di liposuzione - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un intervento di liposuzione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La Procura di Milano ha chiuso le indagini a carico di Mattia Colli, medico chirurgo del «Centro di chirurgia plastica ed estetica MC», con sede nel capoluogo lombardo, accusato di omicidio colposo per la morte di una donna di 36 anni deceduta in un hospice a Orzinuovi l'11 aprile 2018 per complicanze seguite ad una grave infezione dopo un intervento di liposuzione a cui si era sottoposta il 5 luglio 2017. Intervento che, secondo la denuncia del compagno, avrebbe causato il decesso dopo «mesi di agonia» e dopo un lungo ricovero anche in un ospedale di Bucarest. 

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luisa Baima Bollone e condotta dal Nas dei carabinieri, è stata effettuata una complessa consulenza medico-legale. La donna, Ana Maria Cracium, secondo la denuncia del compagno, assistito dal legale Laura Gravina, ha vissuto «nove mesi di agonia». Dopo la liposuzione, ossia l'asportazione di parte del tessuto adiposo, ai fianchi, all'addome e alle gambe, la donna si era sentita male con febbre e convulsioni. Da Milano era tornata in Romania dove è stata operata più volte per una «fascite necrotizzante», ossia una grave forma di infezione. 

Dato che le sue condizioni non miglioravano, era stata trasferita alla Poliambulanza di Brescia e poi in un hospice di Orzinuovi, dove è morta. Il chirurgo, stando a quanto aveva spiegato il difensore, l'avvocato Gian Filippo Schiaffino, «ha seguito tutte le regole e le prescrizioni anche nella fase post operatoria». La Procura nell'aprile 2018 aveva inviato il Nas a perquisire lo studio-appartamento di Colli in via Podgora.

 

 

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