«Mongol Rally», a Ulan Bator per beneficenza
Filippo, Marco e Paolo parteciperanno alla corsa non competitiva con fini benefici con il team Polenta&osei

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Magari non si metteranno il cappello da Indiana Jones, ma Filippo, Marco e Paolo hanno deciso di fare un’avventura che ricorderanno per sempre. Al posto delle solite vacanze da olio abbronzante e tintarella, faranno un viaggio della speranza per placare la loro voglia di conoscere facendo del bene ai bambini meno fortunati.
Filippo Bini, Marco Valsecchi e Paolo Melchiori sono tre ragazzi bresciani, tre colleghi in un’azienda che vende componenti elettrici, tre amici che tra circa due settimane partiranno con una Opel Corsa un po’ datata in direzione Oriente. I tre parteciperanno al «Mongol Rally», corsa non competitiva con fini benefici, ideata una decina di anni fa che porta molte persone ad avventurarsi in strade sconosciute, senza navigatori, con le sole, vecchie cartine come ausilio, per raggiungere dall’Europa Ulan Bator, capitale della Mongolia. Con la loro utilitaria acquistata (e da lasciare poi in pegno al popolo mongolo) porteranno in giro la brescianità. Lo faranno a partire dal nome: Team Polenta&Osei, chiaro riferimento ad uno dei piatti più prelibati del nostro territorio. «Non solo - spiegano - per raccogliere fondi abbiamo organizzato delle serate in cui cuciniamo spiedo per più di 100 persone. Questo incredibile viaggio è possibile grazie ai nostri datori di lavoro che ci hanno dato un mese di ferie e ci sponsorizzano pure, come altri parenti ed amici attraverso la propria azienda». Il ricavato sarà devoluto a «The Adventurist» (associazione no profit inglese) ed alle Onlus «Aiutare i bambini» e «Cool Earth».
L’avventura partirà il 13 luglio: in un castello nei dintorni di Praga ci sarà il party di benvenuto ed il ritrovo con i concorrenti provenienti dal Regno Unito e dal resto d’Europa, poi in più di 300 equipaggi partiranno alla volta della Mongolia. Unico problema, l’itinerario: «L’avremo cambiato almeno 18 volte! Senza satellitare non è semplice, avremo solo un localizzatore offerto da uno degli sponsor: servirà per lanciare l’allarme in caso di necessità e così da casa potranno seguirci tramite il nostro sito. Utilizzeremo solo delle carte geografiche, faremo circa 13.000 chilometri tra Austria, Germania, Repubblica Ceca, Ukraina, Russia Kazakistan, Uzbekistan, Tajikistan e Mongolia». Il motivo è presto spiegato: «Vogliamo vedere il mondo, anche i paesi meno noti. E ci piace fare della beneficenza per i bambini: questo ci sembra un modo molto carino».
Fabio Tonesi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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