«Mia figlia vive a Milano: può venire a trovarci col convivente?»

Spostamenti da una Regione all'altra, per ritorno a casa da università e luoghi di lavoro diversi dalla residenza
Pendolare in partenza (foto simbolica)
Pendolare in partenza (foto simbolica)
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Nostra figlia residente a Milano può venire a trascorrere qualche giorno col suo convivente da noi a Brescia?

L’emergenza Covid-19 non è terminata e nel Dpcm è stato pronunciato solo un rallentamento dei limiti stringenti per ridurre i disagi: le misure anticontagio rimangono e vengono fatte rispettate. Si legge nel testo del decreto: «Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».

È quindi possibile ricevere la visita di vostra figlia ma il suo convivente non è un vostro congiunto in assenza di vincolo di parentela o di matrimonio e quindi il suo caso non rientra nella deroga dello spostamento concessa dal 4 maggio. Allo stesso modo non è espressamente prevista la possibilità di fermarsi per diversi giorni fuori dalla propria residenza o nelle seconde case. Per ulteriori dettagli è possibile consultare le FAQ del Governo.

Sono una studentessa bresciana all’Università di Trento: posso tornare a casa? E poi potrò tornare a Trento? Il presidente del Consiglio Conte domenica sera ha detto testualmente in conferenza stampa: «Consentiremo il rientro nel proprio domicilio o residenza». Che significa? Se io abito e lavoro a Roma ma ho la residenza in Calabria, dal 4 maggio posso tornare a casa per un weekend e poi rientrare a Roma? Stando a quanto riportato nel testo del decreto, che non fa esempi nel dettaglio, e a quello che ha detto Conte in conferenza stampa, la risposta è sì. Il premier ha infatti risposto che lo spostamento tra una regione e l’altra per tornare al proprio indirizzo di domicilio o residenza è consentito in ogni caso. Dal 4 maggio resta quindi il divieto di spostamento da una regione all’altra, ma cade quello che vietava di lasciare il luogo in cui ci si trovava per tornare verso quello di domicilio o di residenza. Sarà dunque possibile per gli studenti o i lavoratori o chiunque altro sia rimasto bloccato in un’altra città fare ritorno a casa. Invece resterà l’obbligo di avere con sé un’autocertificazione sia per spostarsi all’interno del Comune di residenza che tra un Comune e l’altro, quantomeno per le prime due settimane della Fase 2.

Mi trovo a Brescia dove lavoro e dove sono stato finora, ma la mia famiglia vive a Verona: posso tornare a casa e poi far ritorno a Brescia? Aumentano dal 4 maggio le motivazioni per cui sarà possibile giustificare il proprio spostamento. Se finora era possibile muoversi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio, dover fare la spesa o comprare beni necessari) o per motivi di salute, ora si aggiunge l’incontro con i congiunti: si potrà, dunque, andare a casa di genitori e figli. Questa è la novità che con l’inizio della Fase 2 permette di dare sollievo per chi a inizio lockdown si è trovato bloccato in un’altra città o in regione lontana dal proprio domicilio o residenza. Resta la necessità dell’autocertificazione.

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