Medici di base, pediatri e guardia medica: no al libero accesso

Sono le indicazioni elaborate da Regione Lombardia: ecco come vengono gestiti gli ambulatori
Pazienti in attesa - Foto Ansa/Igor Petyx © www.giornaledibrescia.it
Pazienti in attesa - Foto Ansa/Igor Petyx © www.giornaledibrescia.it
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L'accesso all'ambulatorio dei medici di medicina generale e pediatri di base dovrà avvenire in questi prossimi giorni solo dopo contatto telefonico, in cui il medico dovrà effettuare un triage telefonico, distinguendo i casi potenzialmente sospetti di Covid19. Va quindi evitato il libero accesso.

È questa una delle indicazioni elaborate dalla Regione Lombardia e inviate ai medici delle cure primarie e alle Ats (Agenzia tutela della salute). Ai pazienti non sospetti dovrà essere dato un accesso differenziato, preferibilmente in altri orari, come nel caso di ripetizione di ricette per i malati cronici. I pazienti, qualora possibile, devono andare in ambulatorio da soli.

Nelle sale d'aspetto degli ambulatori di medici e pediatri di base dovranno essere disponibili per i pazienti mascherine chirurgiche e disinfettante per le mani, che dovranno essere forniti dall'Ats.

 

Per le visite a domicilio dovranno essere forniti contenitori per il trasporto del materiale utilizzato. Ai medici le Ats dovranno dare camice monouso in Tnt (tessuto non tessuto) idrorepellente, occhiali a maschera, mascherina FFP3, guanti e copricapo (da valutare in relazione al contesto). Se si prolunga una malattia già nota e certificata, previa verifica anamnestica da parte del medico, il certificato di malattia potrà essere rilasciato, vista l'eccezionalità della situazione, dal medico in assenza del paziente.

Circa i medici di continuità assistenziale (cioè ex guardie mediche e pediatriche) valgono le stesse indicazioni, con alcune ulteriori indicazioni: dal 24 febbraio l'accesso agli ambulatori sarà programmato e dovrà essere preceduto da un contatto telefonico del paziente.

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