Maurizio Antonini, missione compiuta: da Brescia a Capo Nord in handbike

Il paraciclista 56enne di Castegnato era partito da Piazza Loggia il 23 giugno e ha percorso 4mila kilometri arrivando in Norvegia
Il viaggio di Maurizio in handbike
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Ci sono storie vere che sembrano un racconto epico per il carattere straordinario di quello che raccontano. E persone comuni che diventano eccezionali perché superano ogni limite grazie alla propria forza di volontà. Su questo piano in cui incredibile e quotidiano si sovrappongo si trova anche l'impresa di Maurizio Antonini, il 56enne di Castegnato che è partito da Brescia a bordo della sua handbike e ha attraversato l'Europa percorrendo i 4mila kilometri che separano Piazza Loggia da Capo Nord in Norvegia. 39 giorni di impegno e fatica, ma alla fine Maurizio è riuscito a coronare il suo sogno e ha raggiunto il traguardo nella serata di domenica 31 luglio.

Una passione lunga vent'anni

Maurizio vive sulla sedia a rotelle dal 1985, quando, appena 19enne, è rimasto coinvolto in un incidente stradale. La scoperta del paraciclismo risale invece ai primi anni Duemila, durante una manifestazione sul territorio bresciano. «Da quel momento l'handbike è dvientata la mia fissa», racconta, tanto da spingerlo a fondare e gestire, insieme ad altri nella sua condizione, l'Active Sport, l'associazione no-profit che promuove lo sport tra le persone diversamente abili. Dopo aver trascorso tutto l'inverno e la primavera ad allenarsi sui rulli e instrada per sei ore ogni giorno, Antonini è finalmente partito da Brescia il 23 giugno.

La partenza faticosa e gli incontri

«I primi giorni sono stato i più difficili - racconta Maurizio - a livello fisico facevo fatica e ho pensato di non farcela, ma mi sono detto di continuare a provarci, aguruandomi che la situazione potesse migliorare». E così non ha mollato e ha continuato a macinare la strada tappa dopo tappa, seguito dal furgone dell'amica Liliana Bram per fornirgli supporto materiale e trasportare la sua sedia a rotelle. Dopo i primi step ad Avio e Lavies in Trentino, Maurizio raggiunge Bressanone e l'Austria, bruciando in media 100km al giorno, per poi proseguire in direzione di Monaco e attraversare tutta la Germania fino al confine con la Norvegia. Un'avventura on the road, che nemmeno il meteo afoso o le improvvise piogge sono riusciti a fermare. E poi, i tanti incontri con le persone: «In Austria, vedendomi in difficoltà durante una salita, due motociclisti sono rimasti ad aspettarmi per essere sicuri che arrivassi. E nell'ultima tappa, invece, ho conosciuto un ragazzo tedesco di nome Thomas, che è rimasto con me fino alla fine apposta per segnalare la mia presenza alle auto, mentre percorrevamo una galleria buia e piena di buche. All'arrivo era rimasto senza forze».

La sorpresa a Nordkapp

Oltre all'enorme soddisfazione di avercela fatta, ad attendere Maurizio all'arrivo c'era anche una sorpresa: giunto un giorno prima rispetto alla tabella di marcia, il paraciclista ha trovato Capo Nord affollatissimo di turisti che attendevano il sole di mezzanotte. Quando grazie a Liliana le persone hanno scoperto la sua storia, è stato lo sportivo bresciano a diventare la vera star del momento, con tutti i presenti che gli hanno dedicato un grande applauso e lo hanno trattenuto a lungo per chiedergli una foto o fare quattro chiacchiere. Ora Maurizio rientrerà con calma in Italia a bordo del furgone di Liliana, fermandosi di tanto in tanto per godersi il meritato riposo immerso nel paesaggio delle località nordeuropee. Coi giorni la stanchezza passerà, ma non la lezione che Maurzio ha imparato dalla sua stessa impresa: «A volte ci arrendiamo per dei limiti che esistono solo dentro la nostra testa. Realizzare un sogno mi ha aiutato a capire di poterne seguire tanti altri».

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