Matteo, il suo regno è un orto quasi selvaggio

Il ventenne di Rezzato è un imprenditore agricolo con le idee ben chiare, nella sua azienda si rispetta la natura al 100%
Il giovane imprenditore di Rezzato - © www.giornaledibrescia.it
Il giovane imprenditore di Rezzato - © www.giornaledibrescia.it
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La cascina è nella campagna rezzatese, talmente immersa nel verde, che se non fosse per il rumore della vicina ferrovia a interrompere ogni tanto il silenzio assoluto, si potrebbe pensare di non essere certo alle porte della città.

È qui nella cascina Capriola nell’omonima località al confine fra Rezzato sud, Castenedolo e Ciliverghe, che il ventenne Matteo Filippini ha iniziato la sua attività di produzione e commercio di ortaggi e frutta a chilometro zero. Non solo, vende anche prodotti da forno lavorati da un laboratorio cremonese, a cui lui fornisce il suo grano macinato a pietra, frutto delle coltivazioni di frumento cresciuto con il metodo naturale.

Ci ha provato Matteo a studiare e prendere il famoso pezzo di carta, ma non ce l’ha fatta, il profumo di terra respirato sin dalla nascita ha avuto la meglio. La fine anticipata del percorso scolastico non ha coinciso subito con questa sua iniziativa, prima naturalmente si è fatto un po’ le ossa aiutando il papà Pierantonio e lo zio Fausto nei campi; osservando quei terreni, ma anche rapportandosi con il suo vicino di cascina Cristian Benaglio che da anni sta sostenendo le coltivazioni di grani antichi, si è fatta strada la sua idea.

Ora il suo regno è un grande orto dalla natura un po’ selvaggia, coltivato senza pesticidi, dove convivono zucchine, carote, melanzane, peperoni e pomodori, ma anche cetrioli, cipolle aglio, mais rosso, ceci e lenticchie, oltre ad alcuni alberi di pesche, mele, pere, fichi, e ora meloni e qualche anguria. Matteo è soddisfatto, perché ha trovato la sua dimensione, un modo di fare agricoltura che rispetti il più possibile i cicli naturali delle stagioni.

 

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