Massimo Bossetti torna in aula, la difesa all'attacco sul Dna

Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini andranno all'attacco del Dna, chiedendo un nuovo esame
Massimo Bossetti
Massimo Bossetti
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Torna in aula a Brescia questo lunedì il processo d’appello per la morte di Yara Gambirasio. Gli avvocati di Massimo Bossetti proseguiranno nel loro tentativo di evitare al muratore di Mapello la conferma della condanna all'ergastolo o, peggio, all'ergastolo e sei mesi di isolamento, come chiede la Procura generale di Brescia che lo vuole condannato anche per calunnia ai danni di un suo collega di lavoro, verso il quale avrebbe cercato di sviare le indagini sull'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio.

Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini andranno all'attacco del Dna, chiedendo un nuovo esame: sollecitano ai giudici, presieduti da Enrico Fischetti, una decisione «coraggiosa» che per gli avvocati vorrebbe dire «assoluzione» o quella «perizia» sul Dna «che siamo ancora qua a chiedere - avevano spiegato nell'udienza scorsa, cominciando il loro intervento fiume - con il nostro assistito che la farebbe anche adesso, qua, perchè non ha paura».

Quella traccia genetica trovata sui leggins della ragazzina uccisa - è sempre stato il caposaldo della linea difensiva - non è di Bossetti ed è per questo che la prova va ripetuta oppure il muratore va assolto.

I legali contesteranno anche i risultati dell'autopsia eseguita dalla professoressa Cristina Cattaneo e tutti gli indizi che fanno da corollario alla prova regina del Dna: le ricerche sul web riguardanti «ragazzine» nei computer di casa Bossetti, le immagini del furgone del muratore intorno alla palestra da cui Yara scomparve quel freddo pomeriggio di novembre, le sfere metalliche trovate sul corpo che rimandano al mondo dell'edilizia e le fibre di tessuto compatibili con quelle dei sedili dell'Iveco Daily che l'uomo usava per lavoro.

Per Salvagni e Camporini, il corpo di Yara non era rimasto nel campo di Chignolo per tutti quei tre mesi ma vi fu portato nel tentativo di «depistare» le indagini mentre il «vero colpevole», dunque, è ancora libero. Il 17 luglio si capirà se gli argomenti dei difensori del muratore, che continua a proclamarsi innocente, avranno fatto presa sui giudici.

Il 14 sono infatti previste le repliche e il lunedì successivo i giudici si ritireranno in camera di consiglio per la sentenza. Prima Bossetti farà probabilmente delle dichiarazioni spontanee.

 

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