Masia confermato presidente del tribunale di Brescia, il Csm però è diviso

Il magistrato Vittorio Masia è stato confermato presidente del tribunale di Brescia al termine di un acceso confronto al Plenum del Csm che ha poi dato il via libera alla conferma. Con 17 voti favorevoli contro i dieci che hanno invece votato la mozione contro il nuovo mandato alla guida del tribunale bresciano.

Al centro della discussione davanti al Csm, il provvedimento disciplinare scattato tempo fa nei confronti di Masia per i suoi rapporti con l’ex magistrato Luca Palamara e perchè «usando la propria qualità di Magistrato Presidente del Tribunale di Brescia, attivava riservatamente un circuito comunicativo con il consigliere togato dott. Palamara Luca all’epoca consigliere del Csm per segnalare i colleghi, aspiranti ad assumere incarichi direttivi o semidirettivi nel distretto di Brescia o in altri Tribunali lombardi, sollecitandolo ad orientare la decisione nel senso da lui auspicato per ragioni attinenti alla appartenenza associativa dei candidati e a screditare altri magistrati concorrenti ad incarichi direttivi o semidirettivi in quei distretti» si legge nel procedimento disciplinare chiusosi definitivamente con la condanna alla sanzione della censura. Provvedimento «che di regola, è ostativo alla conferma» ha sostenuto una parte di magistrati che avrebbe voluto che Masia non venisse confermato.

Il plenum del Csm ha peró deliberato il rinnovo dell’incarico per Masia attraverso la mozione secondo cui: «In tale quadro, è opportuno evidenziare che vengono in rilievo solo 3 episodi che, seppur inopportuni non risultano avere avuta nessuna ripercussione sull’esercizio delle funzioni e sull’immagini esterna dell’Ufficio.

La presenza di questi episodi, risalenti nel tempo, non può di per sé dimostrare la sussistenza, all’attualità, di un contesto di perdita di imparzialità ed indipendenza del Dottor Masia tale da compromettere l’esercizio della giurisdizione della sede».

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