Mamma morta dopo il parto cesareo: «I medici non hanno colpe»

Depositata la consulenza sul decesso della 37enne avvenuto a marzo 2022 all’ospedale di Gavardo
Il Tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Era deceduta a 37 anni poche ore dopo aver dato alla luce il suo terzo figlioPer i consulenti della Procura di Brescia non ci sarebbero responsabilità dirette del personale medico dell'ospedale di Gavardo intervenuto durante l'intera fase del parto.

«Le cause della morte di Assoumaho Nonni possono essere genericamente ricondotte ad un arresto cardiaco intercorso nelle fasi immediatamente successive (o più probabilmente in corso di) a taglio cesareo».

Sette medici erano stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo dal sostituto procuratore Claudia Passalacqua che ora dovrà decidere se archiviare il fascicolo. «Non si ravvisano difetti assistenziali in punto a perizia, prudenza e diligenza che siano intervenuti con efficienza causale nel determinismo della morte della paziente» scrivono i medici Carlo Bulgheroni e Luca Tajana che hanno firmato la relazione di consulenza medico legale depositata in Procura dopo che la perizia venne eseguita nei laboratori degli Spedali civili di Brescia cinque giorni dopo la morte della donna.

Il decesso

Assoumaho Nonni, residente con la famiglia a Vestone, era entrata al Pronto soccorso di Gavardo nella tarda serata del 20 marzo di un anno fa. I medici decisero l'immediato trasferimento in sala parto e di eseguire un taglio cesareo in urgenza. Intervento che inizia undici minuto dopo l'una di notte e il neonato viene estratto all'una e 25. Poco dopo, la 37enne neo mamma si sente male e «nonostante i tentativi del personale sanitario di rianimare la paziente - si legge dagli atti - alle 2.40 vennero sospese le manovre rianimatorie e si constatò il decesso della signora».

Sottolineando che «rimangono dubbi che non possono essere chiariti sulla bsse del contenuto della cartella clinica in ordine al quadro fetale al momento della nascita, compatibile con le conseguenze di una grave ipossia che presupporrebbe uno shock materno concretizzatosi in una fase antecedente all’estrazione del feto», i consulenti del pm hanno ritenuto corretta la scelta del cesareo e contemporaneamente escluso che la 37enne avesse patologie cardio-coronariche primitive, ma anche altre patologie extracardiache e neppure sono emerse emorragie.

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