Mamma e dipendente: potrà lavorare per il Comune da casa

Il lavoro esce dal Comune e diventa... telelavoro. A sperimentarlo è l’Amministrazione di Rezzato, che ha concordato questa formula con una delle sue dipendenti rientrata dalla maternità. Con questa modalità, che per la prima volta viene utilizzata nel Municipio dell’hinterland, la donna potrà mantenere e consolidare il rapporto con i propri figli, garantendo nello stesso tempo all’Amministrazione la continuità del suo prezioso servizio.
Il contratto. Ma come funziona concretamente il telelavoro? Dopo l’approvazione della richiesta e la modifica del contratto in relazione alle nuove condizioni (che comunque mantengono fermi sia gli emolumenti normali, che in questo caso non sono decurtati, sia quelli integrativi previsti dal vecchio contratto, così come ferie e periodi di riposo), si procede ad installare in comodato d’uso una postazione tecnologica che consenta il corretto svolgimento del lavoro da casa da parte della donna.
L’orario. Questo non comporterà per la neomamma un allontanamento totale dall’ufficio: oltre al lavoro da casa che deve essere svolto secondo una distribuzione innovativa dell’orario che avverrà nell’arco della giornata, la dipendente in questione dovrà essere a disposizione per comunicazioni di servizio con l’Amministrazione comunale per due ore nell’arco della giornata. Per quanto riguarda, poi, il controllo dell’orario, sarà responsabilità della neomamma compilare un rapporto giornaliero (nel quale evidenzierà l’orario di avvio e di fine del proprio lavoro oltre ad eventuali interruzioni) che dovrà essere trasmesso in via telematica al proprio responsabile.
Va precisato che il numero di ore del telelavoro saranno quelle stabilite dal normale contratto personale.
Flessibilità. Insomma una piccola rivoluzione che il sindaco di Rezzato Davide Giacomini definisce «una novità importante: grazie ai suoi nuovi meccanismi il telelavoro consente di garantire una maggiore cooperazione tra il lavoratore e l’ufficio in modo da rispondere ai bisogni reciproci, attraverso la flessibilità». «È un esempio concreto - osserva soddisfatto il primo cittadino del paese dell’hinterland - di come si possono coniugare i tempi della famiglia e quelli del lavoro».
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