Lustre e restaurate, le campane tornano a suonare

Torneranno a suonare a breve, dopo più di un anno di assenza, le cinque campane della parrocchiale di Castenedolo chiamate S. Bartolomeo, S. Maria, S. Marta, S. Giuseppe e S. Maddalena. Necessitavano di un restauro i cinque bronzi, operazione che è stata fortemente sostenuta da cittadini, enti locali ed aziende del paese che, come spiega il parroco don Tino Decca, «con enorme generosità hanno consentito la copertura dei 50mila euro necessari agli interventi».
La raccolta fondi, ribattezzata «Adotta un Kilo di bronzo» è quasi giunta al termine: in occasione di San Pio X, patrono dell’oratorio, che si festeggia il 21 agosto, le campane torneranno a suonare. Queste vennero fuse, come riporta su di esse l’iscrizione in rilievo «Opus Pruneri 1864», 154 anni fa nella fonderia Giorgio Pruneri di Grosio, in Valtellina.
Nel giorno dedicato a Pio X, le campane restaurate saranno collocate ai piedi del campanile; dopo di che si effettuerà una processione di preghiera attraverso le principali vie del paese e a seguire interverranno i campanari per un concerto a tema. Concretamente i bronzi saranno issati sul campanile solo alcuni giorni più tardi.
Davvero numerosi gli interventi di restauro che, monitorati dal Ministero dei beni culturali, sono stati realizzati. Tra questi: le campane sono state ruotate di 60 gradi rispetto al punto nel quale il battaglio colpisce nel momento del rintocco, per evitare che, colpendo sempre lo stesso punto, si compromettesse l’integrità del materiale; sono state poi sostituite le maniglie frontali rotte o mancanti, fondamentali per sostenere correttamente le campane stesse; si sono inoltre adeguati i battagli e restaurate le ruote, dotandole di un nuovo cerchione per l’alloggio delle catene di traino motore.
È di certo per la valenza simbolica e affettiva rivestita dagli strumenti, che in tanti hanno dato il proprio contributo per sostenere il recupero. In passato le campane avevano infatti un ruolo fondamentale poiché scandivano le ore del giorno, annunciavano le celebrazioni e avvertivano i cittadini in caso di pericolo; erano insomma l’unico strumento di comunicazione immediata che arrivava a tutti, sia che si trovassero a lavorare nei campi sia che fossero nelle proprie case. Ancora oggi ogni rintocco rievoca questa eredità che arriva da lontano.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato