L'ultimo Consiglio della Provincia: maxi piano per ponti e scuole

Il bilancio: nel 2022 investimenti per 109 milioni di euro. Il presidente uscente Samuele Alghisi: «In questi due anni noi un modello nazionale»
L'ULTIMO CONSIGLIO PROVINCIALE
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Cala il sipario sul consiglio provinciale. L’ultima seduta è servita per approvare il bilancio 2022, così da impostare il lavoro per il prossimo anno. Via libera anche al Piano triennale delle opere pubbliche, un maxi-dossier che per il 2022 prevede 109 milioni di investimenti, puntando sulla messa in sicurezza di altri 21 ponti e viadotti (una quarantina è già sotto i ferri) e sui lavori per riqualificare e ampliare gli edifici scolastici (ben 62 milioni).

Si tratta del Piano investimenti più importante mai messo in campo dalla Provincia: 55 decreti grazie ai fondi statali e alle risorse del Pnrr, cosa che rende gli interventi «sicuri e veloci», non solo ipotizzati sulla carta.

Le parole dei consiglieri

Il consiglio eletto nel marzo 2019 e prorogato di nove mesi causa Covid si congeda quindi battezzando un piano che sottolinea ancora una volta il ruolo strategico dell’ente Provincia in un territorio vasto come quello bresciano: la gestione di scuole, strade, trasporto rimane essenziale in un’area di 205 Comuni e 1,2 milioni di abitanti. Ecco perché i consiglieri, nei loro ultimi interventi, esprimono l’auspicio che la «Provincia riabbia la dignità che merita, magari con l’elezione diretta di presidente e consiglio» (Renato Pasinetti, Lega). «I numeri imponenti degli investimenti dicono cosa rappresenti la nostra Provincia. Mi auguro possa essere sempre più protagonista nello scacchiere lombardo e nazionale e non un "gigante economico, nano politico" come è spesso stata» (Matteo Micheli, Lega).

Oltre i confini bresciani

Il presidente Samuele Alghisi ha però rilanciato. «In questi anni - ha spiegato - abbiamo giocato un ruolo importante a livello nazionale». Alcuni progetti sono diventati un «modello per il Paese», come la Centrale unica di committenza (Cuc) che gestisce appalti per Comuni ed enti pubblici e che ha ormai superato il miliardo di euro di bandi pubblicati. O lo Sportello Europa, essenziale per intercettare i fondi di Bruxelles. O la revisione dell’End of waste e dei prezzi degli appalti, dove «Brescia ha giocato un ruolo essenziale». Insomma, ha spiegato il presidente, «sono molto soddisfatto per quello che siamo riusciti a fare. Abbiamo tenuto un profilo amministrativo e istituzionale».

Il prossimo cambio con la riforma

Ma questa è la Provincia oggi. La riforma del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), imbastita a Roma, dovrebbe ridare forza alle Province, senza reintrodurre l’elezione diretta, ma riallineando il voto di presidente e consiglio (con mandato che torna a 5 anni) e il ritorno della giunta con gli assessori. «Vedremo se l’ente cambierà pelle e si riapproprierà dell’identità politica» si è limitato a dire Alghisi.

I progetti sul tavolo

Intanto c’è da mettere a terra il piano da 109 milioni di euro per il 2022. Essendo risorse per lo più statali, vanno spese in fretta. «I lavori per l’efficientamento energetico di 14 scuole, per i quali sono arrivati dallo Stato 20 milioni, vanno affidati entro il 31 agosto 2022. A che punto siamo?» ha chiesto Micheli. «Stiamo ultimando le progettazioni - ha assicurato il consigliere delegato Filippo Ferrari -: con la Cuc abbiamo definito il calendario dei bandi in modo da rispettare i tempi». Il bilancio 2022 vedrà tornare a crescere le entrate tributarie (crollate con il Covid): restano il problema multe (la metà non viene incassata) e il pasticcio «derivati» (lo strumento finanziario acceso nel 2006 costa 6 milioni l’anno). Il Broletto dovrà poi continuare a versare allo Stato 46 milioni e 960mila euro come contributo previsto dalla riforma Delrio al risanamento del bilancio statale.

Il Piano cave

Previsti anche alcuni corrispettivi per le escavazioni. È stato stimato che il prossimo anno vengano scavati 833mila metri cubi di sabbia e ghiaia. Un quantitativo che ha riacceso le perplessità di Marco Apostoli sul Piano cave adottato lo scorso luglio dal Broletto (ma non ancora approvato: lo farà la Regione entro la prossima estate). «I numeri del 2022 sono lontanissimi dalle previsioni esagerate del nuovo Piano cave» ha sbottato Apostoli. «È una valutazione prudenziale» ha spiegato Alghisi. La verifica spetterà al prossimo consiglio.

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