Lucas Preti: «Così ho filmato Macy Gray come sulla luna»
«Lucas, assicurati di inquadrare tutti. Ricordatevi: siete sulla luna». All’inizio del nuovo videoclip di Macy Gray, si sente chiamare il nome del film maker bresciano Preti, ormai da anni radicato in California. Accade perché a orchestrare l’arcobaleno di luci colorate che caratterizzano «Thinking of You» serviva il tocco di maestria di chi sa filmare in situazioni estreme, catturando l’inquadratura giusta in un attimo. Il video, infatti, è stato girato in un unico pianosequenza: insomma, si tratta di 4 minuti e mezzo realizzati tutti d’un fiato, senza stacchi di montaggio.
È così che - sia a dirigere la fotografia sia a fare da operatore, in quella che è una vera e propria danza della macchina da presa - è arrivato Lucas Preti, specializzato in produzioni audiovisive di elevata complessità, dall’ambito sportivo (ha un passato da campione d’arrampicata) fino alla gestione di attrezzature all’avanguardia: è stato tra i primi a sperimentare i video a 360 gradi e oggi è impegnato a testare le potenzialità dell’ultima generazione di droni per riprese aeree. Un dinamismo, stavolta, messo al servizio delle atmosfere morbide e avvolgenti del brano suonato dalla cantautrice americana con la sua band The California Jet Club, che nel testo lascia intendere strascichi intimisti ispirati dal lockdown.

Lucas: che ricordo conserverai dell’esperienza sul set con un’artista del calibro di Macy Gray?
Ha un’aura da diva e immaginavo che si comportasse come tale, invece mi hanno stupito l’atteggiamento amichevole e la sua umiltà nel mettersi in ascolto delle direttive del regista, l’italiano Guido Fabris, conosciuto per l’occasione. È di quest’ultimo la voce fuoricampo che interviene all’inizio e alla fine del videoclip, rendendo gli spettatori partecipi del backstage.
Nel video le condizioni di illuminazione continuano a variare, ogni volta trasformando le tinte dominanti dell’immagine. È stato difficile?
Molto complesso, perché i cambi di colore, pensati in una sequenza precisa, avvenivano dal vivo, comandando a mano dal mixer luci una serie di SkyPanel Arri, ovvero singoli elementi a Led posizionati tutt’intorno ai musicisti. L’idea è stata creare transizioni fluide, che risultassero quasi invisibili. Si è creata così, complice il pianosequenza, una coreografia: una specie di balletto ipnotico.
Ti piacerebbe lavorare di nuovo con Macy Gray?
Sì e lo farò presto, per filmarla «on stage» durante i concerti a porte chiuse di un tour digitale: saranno eventi accessibile in streaming dagli Stati Uniti.
Nel frattempo hai altri progetti in corso?
Diverse cose, dai video promozionali per Evolv - marchio sportivo californiano acquisito dallo stesso gruppo di Salewa - ad una catena di palestre di arrampicata indoor, all’interno delle quali faccio volare il drone fpv, che si guida indossando un visore che offre il punto di vista esatto della telecamera. È un’esperienza divertentissima, extracorporea, a metà tra il videogame, lo sport e il lavoro.
In passato hai realizzato anche audiovisivi attenti all’ambito sociale, hai novità?
La «Covid-19 Virtual Experience», un’idea avuta durante il primo lockdown: video a 360 gradi che ritraggono i luoghi più iconici di Los Angeles completamente vuoti. Metterò QR code in loco, affinché chi passa possa ricordare (e sono visibili anche qui: www.coralclimb.com/covid-19).
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