L’Olimpica Tennis dopo 42 anni passa dagli Ogna a Fondomec

La famiglia di Rezzato ha ceduto l’attività, ma Massimo resta nella squadra in qualità di istruttore
L’Olimpica è inserita nella splendida Valverde - © www.giornaledibrescia.it
L’Olimpica è inserita nella splendida Valverde - © www.giornaledibrescia.it
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È stata una decisione difficile e dolorosa, soprattutto per Angelo Ogna e la moglie Fiorella Frascio, da 42 anni appassionati titolari del centro sportivo «Olimpica Tennis» a Rezzato. A condividere questo momento faticoso, ma necessario, il figlio Massimo, l’unico della famiglia che, in veste di istruttore tecnico, continuerà a calcare la terra rossa del centro sportivo. Con lui in questi anni c’erano anche la moglie Consuelo e la sorella Emanuela.

La decisione

Il centro sportivo immerso nella Valverde è uno dei luoghi più suggestivi di Rezzato dove, oltre al tennis, si può trovare un attrezzato minigolf che permette la frequentazione anche alle famiglie, è passato di mano all’immobiliare Fondomec di Flero. «Una opportunità e una necessità - la definisce Massimo Ogna- . Opportunità colta al volo dalle mie cugine, socie di maggioranza del centro sportivo, che non erano molto interessate a continuare l’attività occupandosi di altro. Necessità perché, oltre alle molte spese di gestione, ora sarebbe stato tempo di ulteriori investimenti per una ormai indispensabile ristrutturazione».

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La storia

L’Olimpica nasce nel 1979: con papà Angelo e mamma Fiorella (fu lei a scoprire il luogo e innamorarsene, sino a convincere il marito ad acquistarla) c’erano Giuseppe (Beppe)Ogna (fratello di Angelo) mancato nel 2010 e, per un solo anno, l’imprenditore Giambattista Cotelli. Una location che incarnava la passione per lo sport in generale, linfa vitale della grande famiglia Ogna. Infatti sia Angelo che Giuseppe erano valenti corridori di ciclismo su pista. Il primo è stato campione italiano dilettanti nel 1955, mentre Beppe, uno dei pistard più forti al mondo, vinse il suo oro mondiale dilettanti al Vigorelli nello stesso anno e, un bronzo nel 1956 alle olimpiadi di Melbourne.

Per Fiorella (il cui dispiacere è palpabile) e Angelo, come per Massimo, la Olimpica in tutti questi anni è stata una vera casa. Loro sempre lì presenti a curare quella terra rossa e le persone che vi giocavano sopra. Un’attività sportiva che in questi anni si è notevolmente implementata, soprattutto grazie all’impegno di Massimo istruttore tecnico nazionale e fiduciario Fit referente delle attività didattiche tennis di Brescia e provincia.

Grazie a lui la Olimpica è entrata nel circuito dei tornei internazionali giovanili, che da alcuni anni si disputano con successo sui campi del centro tennistico.  Sarà lui, unico della famiglia anche se in veste di collaboratore, a portare avanti con la sua esperienza e professionalità il lavoro fatto in questi anni. La nuova proprietà sta già ristrutturando la Club House e, a breve, implementerà anche i campi di padel che in questi anni stanno attirando molti sportivi.      

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