Loggia, il bilancio libera i fondi contro il caro-bollette

Oltre 5,2 milioni di aiuti alle famiglie bresciane. «Unici a farlo in Italia». Altri 26 per gli investimenti
Una panoramica di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Di certo non risolverà tutti i problemi. Ma i cittadini bresciani riceveranno un bonus di 250 euro contro il caro-bollette. Il bando con i criteri approderà in giunta a inizio maggio.

Intanto ieri il consiglio comunale ha «liberato» le risorse per dar vita al fondo: per ora 5,2 milioni di euro, cifra che potrebbe anche essere ritoccata verso l’alto (come chiesto dal centrodestra) se il Governo stanzierà nuove risorse per aiutare i bilanci dei Comuni, anche quelli messi a dura prova dal caro-energia. Brescia può vantare conti «solidi» grazie al «lavoro di questi anni» rivendica il sindaco Emilio Del Bono. Così ieri palazzo Loggia ha potuto approvare un rendiconto 2021 con un «avanzo disponibile» di 9,8 milioni di euro, più 1,8 milioni per gli investimenti. E subito dopo una maxi-variazione al bilancio di previsione 2022 da oltre 40 milioni: 25,8 per nuovi investimenti e 14,4 per la spesa corrente, quella per i servizi, a partire proprio dal «fondone» contro il caro bollette, come lo chiama l’assessore al bilancio Fabio Capra.

I numeri

I conti dello scorso anno restituiscono risorse preziose per i prossimi mesi. Nel 2021 è ripresa la lotta all’evasione (7,2 milioni) e si sono tenuti alti gli investimenti (32,5 milioni). Ma questa gestione «da buon padre di famiglia» che ha messo «fieno in cascina» per i periodi di magra, secondo Massimo Tacconi, capogruppo della Lega, è stata «troppo prudente»: «Bene l’equilibrio dei conti. Ma ci aspettavamo uno sforzo maggiore per aiutare famiglie, commercianti, imprese già nel 2021».

Secca la replica di Capra: «Se non fossi stato prudente, oggi non avrei le risorse per far fronte agli aumenti delle bollette del Comune per energia e riscaldamento e i 5 milioni per aiutare le famiglie». Paola Vilardi (Forza Italia) ha invece parlato di «semplice gestione dell’ordinario» senza capacità di «programmare: la città è ferma». «È il contrario - ha risposto l’assessore Federico Manzoni -. Abbiamo intercettato finanziamenti (come i 359,5 milioni per il tram) proprio perché abbiamo pianificato». Variazione. Oltre all’avanzo 2021 (9,8 milioni), quest’anno la Loggia incasserà un extra-dividendo da A2A (in tutto 70,8 milioni, 6,6 in più del previsto).

Con queste risorse coprirà i maggiori costi dell’illuminazione pubblica (2 milioni) e del riscaldamento (600mila euro), darà 1,7 milioni a Brescia Musei, 1,8 in più ai servizi sociali, ma soprattutto darà vita al «fondone» da 5,2 milioni. «Stiamo ultimando il bando» ha precisato Capra. L’idea è quella di aiutare le 20mila famiglie che hanno visto crescere le bollette (le altre hanno il prezzo bloccato). Sarà messo un tetto Isee, ipotizzato a 12mila euro. Tra gli investimenti ci sono invece 8,6 milioni del Pnrr per l’acquisto dei bus elettrici, 5,6 milioni per l’edilizia scolastica, 3,7 per l’edilizia monumentale, 2 per le bonifiche.

«Gli investimenti - ha rimarcato Del Bono - sono il contributo più grande che l’Amministrazione può dare per far crescere la città».

Fondo

Il dibattito si è però concentrato sul caro-energia. Il fondo, in origine, era stato proposto del centrodestra. Bene dunque la sua nascita. «Ma la cifra è il minimo sindacale - ha obiettato Paolo Fontana (Forza Italia) - serve più coraggio. Anche nel rapporto con A2A. Abbiamo grande fiducia nelle nostre società e nei loro manager, ma, da azionisti, non possiamo sempre essere succubi. Dobbiamo indicare la rotta».

Per esempio su Ardian e tariffe del teleriscaldamento. Del Bono ha allora precisato: «Da A2A abbiamo ottenuto tre cose: il congelamento delle tariffe del teleriscaldamento; l’azzeramento degli interessi di mora; l’apertura di un tavolo con le altre multiutility per affrontare il tema del metodo di calcolo delle tariffe del teleriscaldamento. Di certo non possiamo accettare speculazioni. Ma va detto che i risultati di A2A sono il frutto del dinamismo dell’azienda, non di speculazioni sulle tariffe».

Capitolo dividendi

Per il centrodestra il bilancio del Comune è troppo dipendente dalla cedola della società. «I risultati dell’azienda sono il frutto di scelte strategiche - ha rilanciato Del Bono -. Il dividendo viene ridistribuito in servizi ai cittadini», più del 50% in welfare e scuola. Ora arriverà anche il «fondone»: «Discuteremo dei criteri, ma siamo gli unici ad averlo fatto». Parole che hanno portato il centrodestra (la cui presenza era fondamentale viste le molte assenze per Covid nella maggioranza) a non partecipare al voto, evitando il secco «no».

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