Loggia, Cammarata è presidente del Consiglio comunale

Prima seduta del Consiglio dopo il voto. Completato il quadro degli eletti dopo surroghe e rinunce: ecco l'elenco di chi siederà in Loggia
L'elezione di Roberto Cammarata
AA

Roberto Cammarata è stato eletto stamane presidente del Consiglio comunale durante la prima seduta a palazzo Loggia dopo le elezioni amministrative che lo scorso 10 giugno hanno visto la conferma del sindaco Emilio Del Bono.

Eletto in Consiglio nelle fila del Pd, di Cammarata si era parlato come possibile assessore, tra Bilancio e Ambiente, e poi di capogruppo del Pd. Opzioni poi sfumate, fino al voto di stamattina, che non ha fatto altro che confermare l’accordo trovato nei giorni scorsi con Del Bono, con la folta compagine del Pd, che ha conquistato poco meno della metà dei posti in Loggia (15 su 32) e con il resto della maggioranza.

Il nuovo presidente è stato eletto alla terza votazione, con venti preferenze. Altre dieci sono andate a Laura Parenza, capogruppo del Pd, con tre schede bianche.

La scelta di Cammarata non è stata però condivisa dalle opposizioni. 

«Avremmo voluto essere consultati sulla nomina - ha detto Paola Vilardi, capogruppo di Forza Italia, uscita sconfitta dal confronto elettorale con Del Bono -. Non è un attacco personale, ma politico. Non avremo un presidente sopra le parti. Si era parlato di premiare il civismo, ma lui è un uomo forte del Pd. Avrei voluto una donna, c'erano, oppure una persona proveniente dalle civiche, anche se non è impossibile nominare un esponente dell'opposizione». 

Nel motivare il suo voto contrario, Vilardi ha sottolineato la mancanza di «educazione istituzionale». «Avrebbero potuto fare una telefonata per avvisarci della scelta di Cammarata - ha aggiunto -. Avremmo potuto vederci, ma così non è stato».

Discorso simile, anche se meno duro nei toni, da parte di Massimo Tacconi, capogruppo della Lega.

Da parte sua, Cammarata ha voluto ringraziare l’aula per l’elezione, rispondendo anche alle critiche.

«È un onore per me. Sono del Pd, è la mia appartenenza politica e non la dismetto, ma so che la dovrò declinare in un'altra veste. Da oggi sono un uomo selle istituzioni e vi ringrazio. Oggi in quest'aula sono presenti i quattro presidenti del consiglio che mi hanno preceduto, Parenza, Castelletti, Bordonali e Ungari, e ne sono onorato». 

Il neopresidente si è anche soffermato sulla scarsa affluenza alle urne: «Bisogna dare nuovamente centralità al voto. La qualità della democrazia passa dalla qualità del pubblico. L'auspicio è farci carico di dare un'alta qualità al dibattito. Mi prendo l'impegno di difendere il pluralismo e le regole della democrazia e la sacralità e laicità delle istituzioni».

Questa mattina sono state anche ufficializzate le surroghe dei consiglieri eletti in giunta (quattro per il Pd, uno per Lista Castelletti, uno per Sinistra a Brescia e uno per Civica Del Bono) e di chi ha rinunciato all’incarico. Questa la composizione del Consiglio comunale:

Partito Democratico
Laura Parenza (capogruppo)
Giuseppe Ungari
Anita Franceschini
Diletta Scaglia
Angelamaria Paparazzo
Roberto Omodei
Marco Pozzi
Giovanna Foresti
Lucia Ferrari
Mirco Biasutti
Andrea Curcio
Monica Rovetta
Anna Braghini
Giuseppe Gorruso

Lista Castelletti
Fabrizio Benzoni (capogruppo)
Dionigi Guindani

Civica Del Bono
Francesco Patitucci (capogruppo)
Guido Galperti

Sinistra a Brescia
Donatella Albini

Lega
Massimo Tacconi (capogruppo)
Simona Bordonali
Melania Gastaldi (entra al posto di Elena Bonometti)
Gianpaolo Natali
Michele Maggi
Michela Fantoni
Davide Giori Cappelluti

Forza Italia
Paola Vilardi (capogruppo)
Paolo Fontana 
Mattia Margaroli

Fratelli d’Italia 
Giovanni Francesco Acri

Movimento 5 Stelle
Guido Ghidini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia