Loggia 2023, Taveri: «Contro la guerra e per difendere le fasce deboli»

Il candidato di Ancora Italia corre alla guida di Brescia in nome della pace e della libertà di cura
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LOGGIA:TAVERI PER "ANCORA ITALIA"
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In nome della pace e della libertà di cura, ma in fondo anche di una sorta di democrazia diretta. Ancora Italia candida a sindaco di Brescia, Ernesto Taveri, già in lizza lo scorso anno per la carica di primo cittadino a Desenzano (prese lo 0,8%) e il 25 settembre scorso candidato al plurinominale per la Camera con Italia Sovrana e Popolare.

Perché ha deciso di candidarsi?

Spirito di testimonianza e di servizio. Per dare voce a quelle persone che in questi ultimi tre anni hanno subìto violazioni di diritti costituzionali dovute al Covid e alle tante normative che sono state messe in atto.

Quali sono i vostri obiettivi?

Il nostro motto è «Riprendi Brescia» che significa riconsegnare la gestione della città ai cittadini e sottrarla ai partiti politici diretti da Roma. Inoltre siamo contrari ad un coinvolgimento dell’Italia in guerra.

Oltre questo ultimo aspetto, voi avete puntato spesso sulla libertà di cura. Cosa può dirci a riguardo?

Il tema vaccinale è molto sentito anche Brescia. Non è mai successo nella storia di questo Paese di dover essere obbligati ad un’iniezione e al contempo a dover sottoscrivere una manleva in cui si scaricava ogni responsabilità per eventuali effetti collaterali. A questo si è aggiunto il ricatto «Se non vaccini non lavori». Le persone hanno diritto di esprimere una propria indicazione sulle cure.

La settimana scorsa la sede della Cgil è stata imbrattata da un gruppo no vax.

Condanniamo questi atti. Noi siamo non violenti e tutto ciò che è violenza è lontano dal nostro sentire.

La vostra lista è il risultato di una coalizione di più forze politiche?

Ci sono stati contatti con altre forze politiche, ma alla fine abbiamo scelto di correre da soli perché qualora non vi fosse l’elezione del sindaco di Ancora Italia, non appoggeremo nessuno e restituiremo il voto ai bresciani. Questo perché ci sono partiti che stanno predicando la guerra e Brescia si trova a pochi chilometri da una base Nato in cui ci sono bombe atomiche.

Può indicare i temi forti del vostro programma?

La priorità è la tutela delle fasce deboli: i bambini e gli anziani innanzitutto. Crediamo poi che la cultura debba unire: è inaccettabile l’ostruzionismo fatto contro il pianista russo Denis Matsuev escluso dal festival pianistico. Restando in ambito culturale siamo per il recupero delle tradizioni dei nostri quartieri raccontandolo anche nelle scuole. Poi c’è rilancio del centro storico con agevolazioni dall’amministrazione anche in termini logistici con parcheggi e libertà di circolazione.

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