Loggia 2023, Pd: Muchetti-Manzoni, una poltrona per due aspiranti sindaco

Nei giorni scorsi, hanno ufficializzato la disponibilità a correre da frontman nella sfida per Loggia 2023
Valter Muchetti e Federico Manzoni in una foto di archivio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Valter Muchetti e Federico Manzoni in una foto di archivio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Alla fine, in casa Partito democratico, la situazione è esattamente quella che si vociferava ormai da mesi: una poltrona per due. I volti sono quelli degli assessori Federico Manzoni (Mobilità) e Valter Muchetti (Lavori pubblici) che, nei giorni scorsi, hanno ufficializzato la disponibilità a correre da frontman nella sfida per Loggia 2023, candidandosi così a raccogliere il testimone del dopo Del Bono. A conclamarlo è stata la riunione del gruppo consiliare che si è consumata nel tardo pomeriggio di ieri alla presenza di parte del coordinamento cittadino, rappresentato dal segretario Tommaso Gaglia e dal vice Roberto Omodei, entrambi consiglieri comunali.

I due assessori fanno parte della rosa dei tre nomi indicati dal sindaco, profili che non hanno aperto - almeno in questa fase - crepe nel confronto politico intavolato ieri, appuntamento al quale i diretti interessati erano «assenti giustificati» e al quale ha scelto di non prendere parte per ora neppure Del Bono. Che fare dunque?

Il primo dato è che nessuno dei Dem ha avanzato un nome terzo, il che - secondo i più - archivierebbe l’ipotesi che al binomio possa accodarsi un elenco di nomi più lungo, almeno per quanto riguarda il partito (nei mesi scorsi circolavano, ad esempio, anche le ipotesi del presidente del Consiglio, Roberto Cammarata, e del titolare del Bilancio, Fabio Capra). L’obiettivo della segreteria cittadina - che ha ottenuto la fumata bianca dal gruppo consiliare - è arrivare alla sintesi e proporre al futuro tavolo provinciale della coalizione un solo candidato «targato» Pd. Con quale criterio? Il primo tentativo punta ufficialmente al dialogo: una delegazione della segreteria cittadina incontrerà a stretto giro tanto Manzoni quanto Muchetti.

L’obiettivo reale è capire se uno dei due sia disponibile a sfilarsi dal duello, conclamando così una vittoria a tavolino e - soprattutto - togliendo le castagne dal fuoco alla segreteria stessa. Uno scenario che, a questo punto della partita e con un election day che potrebbe anticipare la tabella di marcia del voto, sembra tuttavia essere improbabile (non a caso l’assessore Manzoni ha in programma proprio oggi di dichiarare pubblicamente la propria discesa in campo spiegando la sua visione, segno che la scelta è stata meditata a lungo). A quel punto la strada è a senso unico: andare alla conta e pesare così il consenso dei due. Un derby che si giocherebbe tutto nel campo dell’assemblea cittadina: saranno quelle le uniche mani alzate che decreteranno il candidato in pectore.

Perché non presentare al tavolo della coalizione provinciale entrambe le disponibilità? I Dem la spiegano così: la coalizione ha già bocciato la via delle primarie, dunque presentare due nomi dello stesso partito «sarebbe un segno di debolezza». Ma tenuto conto che entrambi siedono nella stessa squadra di Giunta da dieci anni, nessuno potrà (né vuole) sconfessare il percorso fatto finora, anzi. E allora quale sarà il criterio della scelta? «La valutazione, a quel punto, sarà fatta sul nome che ha più chance di tenere unita la coalizione e di vincere contro quello che pare essere il candidato del centrodestra, Fabio Rolfi».

Non si può tuttavia fingere che i due nomi non siano affatto intercambiabili e che, proprio per questo, siano capaci di allontanare o di avvicinare compagini differenti dell’attuale squadra di centrosinistra su temi che per alcuni partiti non sono affatto secondari, primi fra tutti quelli etici e che toccano il capitolo diritti e pari opportunità. Senza dimenticare che, è vero, il Pd è il partito di maggioranza e rivendica il suo frontman, ma che il timbro ufficiale (l’unico che conta per mantenere unita la formazione attuale) è uno solo. Ed è quello del tavolo provinciale.

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