Loggia 2023, il piano Castelletti per anziani fragili e mobilità pubblica

Cura del ferro. E cura degli anziani. Ieri Laura Castelletti si è divisa tra servizi sociali e politiche per la mobilità sostenibile. Al Violino sono partiti i lavori per la nuova fermata lungo la ferrovia Brescia-Iseo, tassello del treno suburbano. E ieri sera, al Violino, Castelletti ne ha parlato con l’ex sindaco Emilio Del Bono, l’assessore Federico Manzoni, suo papabile vice, l’ex ministro alle infrastrutture Graziano Delrio, il padre della «cura del ferro» per rilanciare ferrovie, tram e metro in Italia.
La cura del ferro
Manzoni ha ricordato i tanti progetti in campo in città per la mobilità su ferro, così da ridurre traffico e smog: le linee suburbane verso Iseo e Montichiari, il rilancio dello scalo merci, il progetto dell’alta velocità, la sfida del tram. «Nel 2015 lanciammo la "cura del ferro" perché l’Italia è un Paese malato, con un trasporto pubblico inefficiente - ha ricordato Delrio -. A Roma le auto sono il doppio di Berlino, in tutta Italia abbiamo gli stessi km di metro della sola Madrid. Una buona mobilità pubblica cambia la vita delle città. E Brescia è un modello in Italia per l’ottima amministrazione».
«Rolfi non è credibile quando parla di mobilità sostenibile - ha attaccato Del Bono -. Era contro la metro, da assessore regionale non ha portato un euro per la sua gestione. La Lega ha votato contro il tram: con loro rischiamo di perdere 360 milioni. Brescia non può tornare indietro». Castelletti ha invece ribadito la bontà della «visione di città» portata avanti in questi anni: «Dotarci della metro ci ha reso città europea. Ora realizzeremo il tram, non solo la prima linea, ma lavoreremo anche per il suo sviluppo».
A misura di anziani
Nel primo pomeriggio, invece, al suo Comitato elettorale, Castelletti ha parlato di «longevità». Brescia sta invecchiando. E per diventare una città sempre più a misura di anziano servono servizi e strutture. Castelletti punta in primis sull’istituzione di un’Anagrafe della fragilità per avere una mappa delle persone che hanno bisogno di assistenza. Da lì vanno poi costruire soluzioni innovative. «Servizi di teleassistenza», coinvolgendo gli studenti universitari; la sperimentazione della «badante di condominio», un servizio condiviso per anziani autosufficienti; nuove case famiglia; l’ampliamento della delega ai servizi sociali con focus sulla longevità.
Sanità e medici
L’obiettivo di fondo «è far sì che le persone anziane possano rimanere più a lungo possibile a casa loro», con la Rsa come ultima opzione. Il problema, per Castelletti, è che di fronte ad un «welfare comunale di qualità (spesi quasi 60 milioni l’anno) manca la medicina del territorio. Le criticità nei quartieri riguardano la sanità: pochi medici e liste d’attesa lunghe - ha spiegato -. Al Primo Maggio, 3mila abitanti, non c’è un medico di base. La sanità è una competenza regionale. Noi saremo un pungolo. Ma è la Regione che deve investire».
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