Loggia 2023, Europa Verde blocca la corsa in solitaria di Fierro

Commissariata la sezione bresciana del partito, i vertici nazionali preferiscono correre con Castelletti. Ma i ribelli non ci stanno
La candidatura a sindaco di Fierro lo scorso 3 marzo - © www.giornaledibrescia.it
La candidatura a sindaco di Fierro lo scorso 3 marzo - © www.giornaledibrescia.it
AA

Quando si era presentato come candidato sindaco, un paio di settimane fa, aveva rimarcato la «discontinuità» con i 10 anni di amministrazione Del Bono. La cosa però non è piaciuta ai vertici nazionali di Europa Verde che hanno stoppato la corsa solitaria di Salvatore Fierro, commissariato la federazione di Brescia e riportato il partito nell’alveo del centrosinistra. La decisione è stata presa dalla direzione nazionale mercoledì sera, ieri è stata ufficializzata con la nomina a commissari del deputato Devis Dori e della consigliera milanese Francesca Cucchiara.

I «ribelli» però non ci stanno, rivendicano autonomia decisionale, a loro dire garantita dallo statuto e dallo stesso coordinatore nazionale Angelo Bonelli nella sua ultima visita a Brescia, e annunciano una battaglia legale contro quello che definiscono un «sopruso antidemocratico».

La vicenda

Con ordine. Il 3 marzo scorso il portavoce provinciale di Europa Verde Fierro annuncia la sua candidatura a sindaco. Accanto a lui Cesare Giovanardi, Dario Balotta e molti iscritti. Il 7 marzo si tiene un primo confronto in direzione nazionale, scettica sulla scelta. Il 15 marzo la direzione boccia la corsa solitaria, rimarca che «gli organi della federazione provinciale di Brescia sono decaduti da diverso tempo» e di fronte «alla necessità di affrontare al meglio le elezioni di Brescia» decide di commissariare la federazione provinciale dando mandato a Dori e Cucchiara «di verificare le condizioni politiche di una lista verde, aperta, civica e solidale per le prossime elezioni considerando» che nel 2013 e nel 2018 i verdi hanno sostenuto il candidato sindaco del centrosinistra. Dori è ancora più esplicito. «Il perimetro d’azione di Europa Verde deve essere nel centrosinistra, a sostegno di Casteletti».

Oggi Davis Dori sarà a Brescia. «Parleremo con tutti, coinvolgeremo i nostri iscritti. Vedremo se correre con il nostro simbolo o cercare il dialogo con altre forze, penso a Brescia Attiva, una lista che punta come noi su transizione ecologica, giustizia sociale e climatica». Altra opzione è fare come nel 2018, ovvero rientrare nella lista Sinistra a Brescia (per il voto di maggio ribattezzta Al Lavoro con Brescia). È quello che auspica Luca Trentini, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana. «Siamo aperti ad ogni possibile dialogo con i Verdi per riproporre a livello locale l’alleanza già presentata alle elezioni regionali e nazionali - spiega -. Insieme alle forze civiche vogliamo costruire una lista che a Brescia incarni i valori della giustizia sociale e ambientale». Si vedrà.

Battaglia

Intanto però Fierro e i suoi non si arrendono. «Ci vogliono imporre scelte calate dall’alto, ma lo statuto ci garantisce piena autonomia - insiste -. Non accettiamo diktat e alleanze imposte». Ieri Fierro ha subito scritto alla Federaziona nazionale contestando la validità del commissariamento: la delibera non cita partecipanti, esiti del voto, modalità. Per Fierro «non ha dunque nessuna efficacia» e sarebbe «in violazione dello Statuto». Per questo ne chiede la revoca entro 5 giorni. Il tempo d’altro canto stringe. Al voto mancano meno di due mesi. Dori intende costruire già nel weekend un possibile accordo con il centrosinistra. D’altro canto sabato Fierro avrebbe dovuto iniziare la raccolta firme in corso Zanardelli. Ora come ora se vorrà continuare la corsa solitaria lo potrà fare rinunciando al simbolo di Europa Verde. A meno di nuovi colpi di scena.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia