Loggia 2023, Beccalossi coordina la civica di Rolfi: «È un’esperienza entusiasmante»

«La nostra carta dei valori è quasi ultimata, il Pd dopo la valanga Schlein avrà molti problemi»
Fabio Rolfi e Viviana Beccalossi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Fabio Rolfi e Viviana Beccalossi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La sua scelta è stata quella di non candidarsi più, né alle Politiche né alle Regionali, ma nella campagna elettorale per la Loggia ci sarà. In un ruolo nuovo, quello di coordinatore della lista civica per Rolfi sindaco.

Viviana Beccalossi ci tiene a precisarlo: «Nel mio Comune mi sono sempre impegnata, due volte come candidata sindaco, una volta come capolista di An e nelle altre occasioni sostenendo il candidato del centrodestra da Dalla Bona alla Vilardi».

Come nasce l’idea di coordinare la civica di Rolfi?

L’estate scorsa in un viaggio in macchina da Milano a Brescia quando Fabio ha saputo che non mi sarei più ricandidata mi ha chiesto: "Mi dai una mano se mi candido sindaco?". Ho subito accettato ponendo una condizione ineludibile.

Quale?

Che la nostra campagna elettorale fosse propositiva e non polemica. E mi sembra che questa linea sia stata mantenuta. Poi certo quando entreremo nel vivo i toni potrebbero alzarsi ma ritengo che lo spirito della civica ci permetterà di evitare polemiche inutili.

Come è l’esperienza di coordinatore?

Entusiasmante. Abbiamo deciso che nella lista ci saranno persone alla prima esperienza in politica, ma che stanno portando idee e freschezza e per questo dico che non corriamo il rischio che ci sia l’atteggiamento di costante attacco all’avversario. Tutte le persone che ruotano attorno alla civica non chiedono incarichi ma contribuiscono con le idee.

Dove nasce l’idea di puntare sul civismo?

Aprire alle esperienze civiche mira a combattere il fenomeno dell’astensionismo in costante crescita nelle ultime tornate elettorali. Il civismo ci permette di andare oltre lo schema classico del centrodestra con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma il nostro vero obiettivo è di rendere protagonisti i cittadini, soprattutto coloro che non si sentono rappresentati dai partiti ma si riconoscono nei valori di centrodestra che molto più chiari che nel centrosinistra.

Cosa intende?

Noi stiamo lavorando ad una carta dei valori, non solo con la civica, ma anche con gli esponenti dei partiti della coalizione di centrodestra. Mi sembra di poter dire che le nostre posizioni sono molto chiare; dopo la valanga Schlein mi sembra di poter dire che a sinistra ci siano non pochi problemi. Gori stava per andarsene, Sala si è detto perplesso, Del Bono ha taciuto e il Pd bresciano si è subito affrettato a rassicurare iscritti e alleati che la situazione è sotto controllo. L’impressione è che d’ora in poi il Pd sarà più influenzato da Articolo 1 che dalla componente cattolico-democratica e riformista, la Schlein è molto più vicina alla Castelletti che al Pd. C’è evidentemente una questione valoriale che per noi invece è molto chiara: siamo per la famiglia ma anche per accogliere gli extracomunitari regolari che hanno un lavoro. Abbiamo riferimenti ben definiti.

Come sono i rapporti con i partiti della coalizione di centrodestra, partiti nei quali ha militato o ha fondato?

Stiamo lavorando con grande sintonia e considero la mia esperienza un punto di forza.

Come considera il fatto che Fratelli d’Italia non abbia ancora dato il suo appoggio ufficiale alla candidatura di Rolfi?

Si tratta di strategia più che di sostanza. Ci sono rapporti molto costruttivi anche in tutti gli incontri informali avvenuti sia a livello regionale che a quello locale, dove partecipano Margaroli e Natali. Spero che il coordinatore provinciale Zarneri riesca a far capire al suo partito a Roma che a Brescia i tempi sono più stretti che a livello regionale o nazionale. Questo allungamento dei tempi creare un certo imbarazzo e mi ha infastidito perché è tempo sottratto alla campagna elettorale.

Come immagina Brescia se dovesse vincere il centrodestra?

Vorrei una Brescia più protagonista. Del Bono ha un po’ isolato la città polemizzando con la Regione. Un governo di centrodestra sarebbe in sintonia con quello regionale e nazionale. Vorrei Brescia capitale delle startup perché dobbiamo puntare sul lavoro e sui giovani, ma allo stesso tempo penso al rilancio degli oratori come luogo di formazione per i giovani e aggregazione per gli anziani. Dal punto di vista politico poi serve un cambio: la Castelletti è in consiglio comunale dal 1991, mi chiedo se in questi anni non avrebbe potuto fare di più, visto che promette di migliorare Brescia.

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