Loggia 2023, al via il tavolo del centrodestra per le elezioni

Compatti sulla coalizione classica in città, ma Forza Italia lancia la sfida agli alleati sulla guida della Provincia
Il centrodestra punta alla riconquista della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Il centrodestra punta alla riconquista della Loggia - © www.giornaledibrescia.it
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Finisce che anche i «ribelli» di qualche mese fa - quelli che borbottavano come, in fondo, «governare con l’ala moderata del Pd non è così male» e che «una virata al centro ci vorrebbe proprio» - di fronte alla più che probabile candidatura di Fabio Rolfi per Loggia 2023 fanno evaporare ogni dubbio.

Ma all’interno di un centrodestra politicamente parecchio disordinato, che ruolo reale avrà quel che resta di Forza Italia? I punti fermi sono tre. Il primo: il progetto di un polo centrista forte che potesse andare a braccetto con Azione o con Iv si è schiantato sull’inesorabile scorrere liscio del tempo e ormai è troppo tardi per essere anche solo immaginato.

Il secondo, consequenziale: né per la Loggia né per la Lombardia gli azzurri intendono interrompere la lealtà al centrodestra unito «che sui territori vince» ripetono.

Il terzo: la sfida vera si gioca sul ruolo del candidato presidente per la Provincia.

Che le correnti abbiano di fatto ucciso lentamente il partito di Berlusconi, i veterani non faticano a dirlo, anzi. Tanto che sono in molti a pensare che se il progetto di Federazione vedesse come capofila il ministro Giancarlo Giorgetti e il governatore del Veneto Luca Zaia, i giochi sarebbero fatti. Per ora, però, si ragiona sull’unico piano possibile: quello dei dati di fatto.

E i numeri dicono che nel centrodestra il partito in crescita non è Fi. E allora massimo sostegno a Rolfi per la Loggia e massimo sostegno anche ad Attilio Fontana per un possibile bis in Lombardia. Ma sulla Provincia - dicono gli azzurri - la partita è aperta. «La Lega ha già le sue bandiere e FdI ha poco da fare la voce grossa: alla prova dei fatti siamo noi ad aver preso più voti alle provinciali e questo perché la nostra forza sono gli amministratori, capaci e moderati» ripetono. È lì, sul terreno del civismo che gli azzurri si giocano la partita dei consensi. In Provincia come prova generale, in città nel 2023 come prova d’onore (e di sopravvivenza).

Proprio sulla Loggia il centrodestra è più a fuoco. Non a caso sul principio della prossima settimana, è in agenda un incontro politico-organizzativo. «Bisogna partire presto» è il ritornello e se anche Rolfi ufficialmente le riserve non le ha sciolte (la prova del nove si consumerà entro giugno), la voglia di riconquista spinge sul pedale dell’acceleratore e guarda con interesse anche ai movimenti in corso nel campo avversario. Spiega il segretario cittadino di Fi Paolo Fontana: «In città siamo impegnati a rafforzare l’area centrista dell’alleanza rimarcando i valori del Ppe: europeista, atlantista, garantista, cattolico e liberale perché le elezioni del 2023 a Brescia si vincono al centro».

Fontana parla di «contraddizioni del centrosinistra» che esemplifica così: «Da un lato c’è l’ala che auspica e ribadisce la volontà di un accordo con il M5s, dall’altro Azione esclude ogni alleanza. Il chiaro segno che qualcosa stia scricchiolando, con questa virata del Pd sempre più a sinistra, è la nascita del gruppo Civica-Iv: lo guardo con interesse, augurandomi che possa dare un contributo di maggiore condivisione sui temi importanti». Che si faccia sul serio, Fontana lo testimonia con un annuncio: «In primavera organizzeremo un’assemblea con cittadini e associazioni. Il programma lo scriviamo insieme». Palla al centro.

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