L'insospettabile ultraottantenne nel giro delle armi da guerra

Sequestrate oltre 200 armi da guerra, nell'inchiesta è coinvolto anche un ex muratore bresciano ultraottantenne
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Sono operai, ex dipendenti pubblici, infermiere, autisti e muratori in pensione. Vite tranquille, insospettabili, dicono gli inquirenti. Ma sono anche i protagonisti del più importante sequestro di armi da guerra avvenuto in Italia negli ultimi anni: oltre 200 tra mitragliette, fucili, pistole, incluse armi micidiali come kalashnikov ed M60, sequestrate nel corso dell’operazione «Arma Letale» condotta dai carabinieri della compagnia di Legnano e coordinata dalle procure di Busto Arsizio, Bergamo e Brescia, che ha condotto all’arresto di 8 persone.

L’indagine, ha raccontato il sostituto procuratore di Busto Arsizio Francesca Gentilini, nasce nel febbraio scorso dalla segnalazione di un informatore in merito a una pistola nascosta in casa da due fratelli gemelli di Castano Primo, ma quando gli investigatori hanno proceduto alle prime perquisizioni hanno trovato altre armi, incluso un kalashnikov che uno dei gemelli nascondeva sotto il letto del figlio di sei anni. Da qui in poi l’inchiesta ha condotto alla scoperta di un sottobosco di fanatici che si incontravano spesso alle fiere di settore e avevano messo in piedi un mercato parallelo, e illegale, di armi da guerra. 

Tra loro c’erano dei veri e propri «professionisti», come un ultraottantenne ex muratore della provincia di Brescia che nel sottotetto della sua villetta aveva creato un laboratorio avanzato nel quale era in grado di modificare i fucili e creare precisissimi silenziatori artigianali. Le indagini, ha spiegato il capitano della compagnia di Legnano Francesco Cantarella, proseguono, perchè rimangono ancora molti punti da chiarire: non è stato ancora stabilito, ad esempio, se fucili e mitragliette siano stati impiegati nel compimento di reati, così come resta ancora da stabilire dove gli indagati si procurassero munizioni sofisticate come quelle in uso alle contraeree di diverse nazioni, e soprattutto se e dove le rivendessero. Di sicuro, il valore delle armi sequestrate finora supera ampiamente i 200mila euro..

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