Limiti orari alle slot machine, i gestori al Tar contro la Loggia

Impugnata la delibera che introduce limitazioni alla possibilità di giocare con le slot
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Guerra alle slot? No grazie. I gestori di sale giochi e di locali con macchinette per l’azzardo fanno fronte comune contro la delibera con cui lo scorso novembre la Loggia ha introdotto nuove limitazioni alle loro attività. 

Assistite dall’avvocato Marcello Ferrari Chazelat, undici realtà del settore hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del testo approvato dall’amministrazione Del Bono. 

La novità principale delle norme sta nell’introduzione di fasce orarie, che il sindaco deve ancora stabilire, durante le quali il gioco è vietato. Secondo i ricorrenti, il provvedimento è privo di un’istruttoria approfondita sul fenomeno. Ad esempio, si cita uno studio dell’Ats da cui si evince che «nel corso del 2016 sono state seguite 389 persone (in tutta la Provincia) con problematiche correlate al gioco problematico o patologico», senza però riferimenti specifici alla città di Brescia. 

I gestori contestano l’equiparazione tra slot machine e ludopatia, ricordando che il gioco d’azzardo comprende altre attività, dai gratta e vinci al poker online. E a proposito di online, nel ricorso si ricorda che in Europa ci sono sette milioni di utenti di piattaforme per l’azzardo sul web, senza che però si prendano provvedimenti restrittivi. Ne consegue, sostengono i ricorrenti, che i gestori di sale slot verrebbero penalizzati rispetto ad altre realtà del settore. 

Il regolamento comunale, tra l’altro, parla della necessità di introdurre divieti per contrastare «il consumo di gioco in orari tradizionalmente e culturalmente dedicati alle relazioni familiari»: una definizione contestata perché ritenuta vaga e non supportata da studi specifici. 

«Dispiace constatare che in Italia si debba ricorrere ai tribunali anziché avere un dialogo costruttivo e approfondito su alcune problematiche per risolverle - commenta Raffaele Curcio, presidente nazionale dell’associazione Sapar (servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative -. Abbiamo impugnato il regolamento in quanto i dati presi in esame non sono fondati, oltretutto viene presa in considerazione esclusivamente l'offerta fisica di apparecchi, in questa maniera si sposta soltanto il giocatore verso tutte le altre offerte di gioco lecito (g&v, scommesse, 10 e lotto ecc.) e irregolare (totem, poker ecc) senza nessun beneficio per il giocatore problematico e creando enormi problemi alle aziende, esercenti e livelli occupazionali».

 

 

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