Lettera di insulti contro il vicesindaco, scatta la denuncia

Ancora minacce - stavolta a Azzano Mella - da parte del Fronte Insurrezionale Bresciano, che aveva già criticato altri politici e imprenditori
L'assessore di Fratelli d'Italia ha sporto denuncia ai carabinieri
L'assessore di Fratelli d'Italia ha sporto denuncia ai carabinieri
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Continuano le lettere minacciose da parte del sedicente Fronte Insurrezionale Bresciano, di cui al momento non si sa molto, se non che da qualche settimana a questa parte attacca via posta diverse figure pubbliche e imprenditori nel Bresciano. L’ultima missiva, per cui è scattata la denuncia ai carabinieri, è arrivata nelle scorse ore a Matteo Ferrari, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Azzano Mella.

Nello scritto, il gruppo di anonimi critica le scelte del partito Fratelli d'Italia, a cui Ferrari si è iscritto da meno di un mese, per essere precisi lo scorso 7 luglio. «Continua imperterrita la grande ridicola campagna acquisti di Fratelli d'Italia tra le file degli ex di Forza Italia. Non bastavano gli arrivati padani della Lega di Salvini, ora ci sono pure gli pseudo fascistiuncoli della Meloni. Volete emulare le gesta del Movimento Cinque Stelle? Il Bresciano ha bisogno di tutto tranne che di incompetenti saccenti e palazzinari» si legge nella lettera, che è stata poi consegnata in caserma ed è ora al vaglio dei militari.

Nelle scorse settimane, almeno altri due documenti sono stati inviati dal Fronte Insurrezionale Bresciano.

Uno era destinato a Vincenzo De Sangro, consigliere di quartiere a Sant’Eustacchio in città, che è stato attaccato per la lettera, inviata al Giornale di Brescia e poi pubblicata nelle pagine dedicate alla corrispondenza con i lettori, in cui ringraziava sindaco e amministrazione comunale per la distribuzione di mascherine.

Nelle settimane precedenti, la sigla aveva invece puntato il dito contro altre figure pubbliche nel Bresciano, in particolare imprenditori. Tra questi Pierluigi Rosini, alla guida di Metallurgica Valchiese di Odolo, che aveva fatto gli auguri via LinkedIn ai propri dipendenti musulmani che stavano per iniziare il Ramadan. «Inaudito, sul principale quotidiano provinciale un imprenditore bresciano si prostra davanti alla propria manovalanza di religione musulmana in occasione del Ramadan, si vergogni!», avevano scritto.

 

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