Le ricette dei candidati di Desenzano: la salute del lago, il turismo e la sicurezza

Il dibattito fra Malinverno Terzi, Spiller, Ghinda e Taveri. La tutela dei canneti e le oasi naturali
  • Il confronto elettorale in sala Libretti con i candidati di Desenzano
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Guido Malinverno, sindaco uscente del centrodestra, punta «sulla tutela del lago» e annuncia investimenti «nell’housing sociale e nello sport, con nuovi piscina e palazzetto». Stefano Terzi, sfidante del centrosinistra, vuole una «città che accoglie e cresce»; promette di sostenere «giovani e anziani» e di «abbattere l’addizionale Irpef».

Il Cinque stelle Andrea Spiller si candida per una Desenzano «accogliente, un Garda più pulito, una mobilità sostenibile». Eugenia Ghinda, della civica Popolo libero, dice di battersi per «i diritti alla vita, al lavoro, alla libertà che sono stati calpestati». Infine Ernesto Taveri, con Desenzano Altrimenti, chiede il voto nel nome «dei tre partiti che mi sostengono, che non vogliono la guerra e non vogliono che i cittadini vengano spolpati con la riforma del catasto».

Poche battute nell’appello finale dei candidati sindaco di Desenzano nella Tribuna elettorale promossa dal GdB e moderata dal nostro direttore Nunzia Vallini (assente Patrizia Solza per indisponibilità). La salute del lago, lo sviluppo del turismo, il ruolo di Desenzano come capitale del Garda, la viabilità, la partecipazione dei cittadini, i giovani sono i temi trattati nel dibattito (visibile sul nostro sito nella sezione Sala Libretti).

Ambiente

Tutelare il bacino del Garda è un imperativo. «Bisogna continuare con l’opera di separazione delle acque bianche e di quelle nere», sottolinea Malinverno. «Andremo avanti su questa strada in accordo con l’Ambito e con Acque Bresciane. Faremo un investimento fra i 3 e i 4 milioni sul Rio Venga». Il Comune, dice Malinverno, ha vinto un bando della Regione per «ampliare e tutelare i canneti». L’Oasi di S. Francesco sarà compresa nel Parco del Mincio, «inoltre nel Pgt metteremo nuove norme di tutela dell’ambiente». Bene la separazione delle acque, insiste Stefano Terzi, «però bisogna incentivare i cittadini ad allacciarsi alla rete e mettere a norma gli sfioratoi». Terzi propone la creazione dell’oasi naturale al Vò, come fatto per quella di S. Francesco. Quanto realizzato finora, aggiunge Andrea Spiller, «è un punto di partenza. Da anni ci battiamo perché vengano adeguati gli scarichi a lago e le reti. Desenzano deve diventare un esempio per gli altri Comuni del Garda». Vale anche per la «tutela dei canneti». Eugenia Ghinda attacca: «Il lago va pulito, la gente non ci fa il bagno». Desenzano è bella, «ma sporca, la raccolta differenziata con l’umido che resta fuori per giorni rovina l’immagine». Ernesto Taveri allarga lo sguardo: «La divisione delle acque bianche e nere è un problema che va affrontato da tutte le comunità che si affacciano sul Garda, lombarde, venete e trentine, secondo un’armonia di intenti». Taveri sollecita anche azioni per «il recupero dell’acqua piovana».

Turismo

Su questo argomento gli accenti sono diversi. Secondo Spiller occorre «differenziare l’offerta, attrarre segmenti di turisti che preferiscono gli ostelli e i camper agli alberghi». Bisogna «realizzare piste ciclabili per gli amanti del turismo dolce, riqualificare la parte del Castello che manca e il centro storico di Rivoltella». Ghinda dice che «Desenzano è molto cara, si devono abbassare i prezzi». Taveri sollecita la collaborazione fra tutte le realtà del Garda «per fare marketing, con Desenzano a fare da traino». Malinverno punta ad aumentare «la quantità e la qualità degli eventi, anche per attirare i turisti nell’entroterra, che ha tanti pregi da mostrare». In più bisogna fornire ai turisti «servizi per lo sport e il tempo libero». Stefano Terzi propone la nascita di una fondazione pubblico-privata per destagionalizzare il turismo desenzanese con la cultura e gli eventi. Il cicloturismo, l’enogastronomia, l’idroscalo, la sede universitaria, un talent garden per attrarre competenze digitali sono altre possibile fonti di sviluppo.

La sicurezza

È un altro tema centrale per una città che, ai problemi fisiologici, aggiunge quelli provocati dal flusso dei turisti. Senza contare gli episodi di cronaca clamorosi, come il passaggio della baby gang la scorsa settimana. «Siamo per un controllo attento del territorio, anche grazie al costante rapporto tra le forze dell’ordine», dice Malinverno. Il sindaco uscente ricorda il potenziamento dell’illuminazione pubblica, promette di ampliare il sistema di videosorveglianza. «Conta la prevenzione», ragiona Terzi. Che elenca: «Più illuminazione nelle vie, più eventi nei quartieri per un maggior presidio sociale, più educazione nelle scuole, più presenza delle forze dell’ordine nelle zone a rischio». Secondo Andrea Spiller bisogna sviluppare «uno spirito di comunità, presupposto perché il territorio sia sotto controllo grazie agli stessi cittadini». Propone di potenziare la polizia locale e la videosorveglianza e di istituire il controllo di vicinato.

Il disagio

Eugenia Ghinda punta il dito contro la politica e i Governi, che negli ultimi dieci anni «hanno tagliato i fondi alle forze dell’ordine. Per la sicurezza dei cittadini i soldi non ci sono, ma per mandare le armi in Ucraina sì». C’è la necessità di reprimere i responsabili dei reati, ma anche di capire, sostiene Ernesto Taveri, riferendosi in particolare ai fenomeni che riguardano i minorenni. «Solo così si può evitare il loro ripetersi», dice. In ogni caso, soprattutto dopo gli anni del Covid, si «deve affrontare seriamente il problema del disagio giovanile» con la collaborazione delle varie agenzie educative. Tante ricette diverse proposte all’esame dei cittadini di Desenzano.

Il nodo del traffico

Il traffico intenso è uno dei problemi principali di Desenzano e quindi un tema caldo della campagna elettorale. Per Ernesto Taveri la parola d’ordine è abbattere l’inquinamento acustico e dell’aria, «pensando a soluzioni di mobilità per portare in centro i turisti», che dovrebbero lasciare le auto in periferia. Parcheggi esterni e shuttle di collegamento. Un’idea che non convince Malinverno: «È vero che troppe persone vogliono arrivare in riva al lago con l’auto, ma prima di realizzare parcheggi di interscambio bisogna confrontarsi con i cittadini e i turisti. Si rischia che il commercio di intere vie soffra». Si deve affrontare il problema valutando «che un terzo del traffico è di passaggio».

Parcheggi scambiatori esterni, bike sharing, potenziamento dei parcheggi interni (come il Vallone), maggiore frequenza dei treni, studio del Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) sono gli ingredienti della ricetta di Stefano Terzi. Per Eugenia Ghinda si deve «bloccare il traffico sul lungolago». Anche Spiller è favorevole alla «pedonalizzazione graduale del lungolago, dalla Maratona a Feltrinelli. Lo diciamo da anni». La zona ovest della città è quella più critica: «Non servono grandi opere, bisogna distribuire meglio il traffico in entrata e uscita». No secco, da parte di Spiller, alla stazione Tav: «Servono, invece, più Frecciarossa».

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