«Le portiamo i soldi di un rimborso». Ma è una truffa

Segnalati diversi episodi. Le vittime vengono contattate da un numero di cellulare
Una anziana in poltrona
Una anziana in poltrona
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La telefonata arriva sul cellulare e da un numero di cellulare con prefisso «351». A parlare è una voce con spiccato accento bresciano. E si dice pronto a raggiungere il suo interlocutore a casa per consegnare in contanti un fantomatico rimborso da parte di un gestore di servizi energetici. E fa anche il nome di A2A. É una truffa.

L’ennesima truffa architettata da chi non si ferma davanti a nessuno. Giovani, donne e soprattutto anziani. Alla nostra redazione sono arrivate diverse segnalazioni. In un caso, dopo la telefonata chiusa da un anziano con un netto rifiuto a qualsiasi offerta, tre persone si sono pure presentate sotto casa dell’uomo contattato precedentemente al cellulare, che non ha aperto la porta. Altra vittima e altra telefonata.

«Aveva l’accento bresciano, gli ho detto che ero occupato e se poteva richiamarmi e così ha fatto dopo dieci minuti. Si è presentato dicendo di rappresentare il mio gestore, ma quando gli ho chiesto di dirmi quale fosse appunto il mio gestore non ha saputo rispondere» spiega un lettore che ha subito il tentativo di truffa.

«La persona al telefono mi ha spiegato che avevo diritto ad un rimborso e che sarebbe venuto a casa a portarmelo ad un indirizzo dove però non vivo più da quattro anni. Ho riattaccato e non si è più fatto sentire».

A2A fa sapere che le comunicazioni su utenze domiciliari avvengono solo via mail e via lettera e che qualsiasi tipo di rimborso non viene pagato in contanti, ma calcolato sulla bolletta del mese successivo. «Nessun incaricato di A2A viene a casa a chiedere o dare soldi» è il messaggio della multiutility.

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