Le api raccolgono il nettare sotto il Termovalorizzatore

Una nuova riflessione di Augusta Amolini per la nostra rubrica intitolata Al Femminile
Api all'opera - Foto © www.giornaledibrescia.it
Api all'opera - Foto © www.giornaledibrescia.it
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A Brescia non è sempre facile parlare di ambiente, dipenderà dal fatto che i dati la attestano fra le città più inquinate d’Italia. Questo è un argomento controverso, poiché alcuni attribuiscono con personale convinzione la compatibilità di alcune patologie all’emissione di polveri sottili dal Termovalorizzatore. Volendo conoscere la realtà dei fatti ho visitato con un gruppo di semplici cittadini l’impianto A2A ed assistito alla filiera dello smaltimento.

Gli indicatori di sostenibilità documentati dai tecnici sono rassicuranti, seppure ancora lontani dai risultati ottenuti da alcuni paesi nordici dove il recupero di materia ed energia attraverso la valorizzazione dei rifiuti ha raggiunto livelli esemplari. Entrando ciò che colpisce è la rigorosa pulizia dei locali e la presenza quasi invisibile del personale, mentre ovunque cartelli sollecitano l’osservazione delle norme antinfortunistiche.

La sala controllo è avveniristica, se non si sapesse che all’interno l’immondizia viene trasformata in energia elettrica si potrebbe immaginare di essere in una stazione spaziale. L’odore acre di pattumiera è l’unica traccia sensibile degli avanzi del pasto ingordo consumato dal nostro benessere. I materiali raccolti in una vasca smisurata, movimentati da due ragni meccanici, alimentano costantemente le griglie della fornace per essere convertiti in acqua calda e nel confortevole tepore delle nostre case. Tuttavia è difficile smaltire il senso di disagio che si prova davanti a tali quantitativi di spazzatura. Fuori, in un angolo del terreno che circonda la struttura, inaspettatamente si scorgono tre arnie dove trova ricovero una colonia di api.

I laboriosi insetti sembrano il segno di una possibile compatibilità, anche gli esami compiuti sul miele prodotto tranquillizzano su ipotesi di effetti inquinanti. Il camino azzurro come il cielo è lì, inequivocabile presenza, monito della necessità di eliminare gli scarti della nostra abbondanza e del bisogno etico di ampliare il comune senso di responsabilità sul consumo di risorse naturali non certo inesauribili. Poiché non è pensabile ritornare a vecchi sistemi più inquinanti, è imprescindibile mettere in sicurezza il futuro incrementando la cultura virtuosa dell’economia circolare che tutela l’ambiente attraverso un sistema di riciclo dei materiali recuperabili.

 È evidente che per garantire i bisogni energetici delle nuove generazioni dovremo adattarci un po’ come fece Pinocchio il quale, dopo aver mangiato le tre pere che Geppetto aveva sbucciato per lui, sentendo ancora fame mangiò le bucce e pure il torsolo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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